I dati sull’assistenza psichiatrica in Italia
Gli accessi al pronto soccorso con diagnosi psichiatrica sono stati 585.087, il 2% del numero totale di accessi al ps. Su 100.271 ricoveri nei reparti psichiatrici pubblici i TSO sono stati 8.777.
29.733 pazienti in strutture residenziali, con non più di 20 pl.
28.809 pazienti in strutture semiresidenzaili (23.525 in centri diurni).
Il personale dei DSM è rappresentato da 29.260 unità, al di sotto dello standard di almeno 1/1500 abitanti indicato dal progetto obbiettivo tutela della salute mentale 1998 – 2000, e secondo il quale gli operatori dipendenti dovrebbero essere circa 40mila.
Medici 4.931, psicologi 2.213, infermieri 13.410, tecnici della riabilitazione psichiatrica 284, educatori ptofessionali 1.622, OTA/OSS 3.090, assistenti sociali 1.283, sociolgi 87, personale amministrativo 814, altro 1.526.
Vi è però da sottolinare una elevata differenza regionale rispetto alla media nazionale. Si passa dal + 49,8 dell'Emilia Romagna e + 44,8 della Liguria, al –64,3 del Molise e al – 41,8 dell'Umbria.
La prevalenza degli utenti trattati vede tra i principali gruppi diagnostici la depressione con il 37,36 (tassi per 10mila abitanti), la schizofrenia e le altre psicosi funzionali con il 30,83, le sindromi nevrotiche e somatoformi 21,83, manie e disturbi affettivi bipolari con l'11,89, i disturbi della personalità e del comportamento con il 10,61.
Le prestazioni erogate nei servizi territoriali sono state 10.199.531 e sono state rivolte per il 37,4% a pazienti con diagnosi di schizofrenia o altre psicosi funzionale, il 15, 5% per pz con diagnosi di depressione, il 9,4% per pz con diagnosi di mania e disturbi affettivi bipolari, il 9,3% per pz con disturbi della personalità e del comportamento.
Sempre dai dati del Ministero della Salute risulta che il costo dell'assistenza psichiatrica nel 2015 è stato di 3.739.512.000, che rapportato al fondo sanitario nazionale di 109.715.000.000 rappresenta il 3,4%. Il Documento della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome del 18 gennaio 2001 indicava un impegno a destinare almeno il 5% dei fondi sanitari regionali per le attività di promozione e tutela della salute mentale.
Il superamento degli OPG e le REMS
A completamento del percorso rivoluzionario della 180, le leggi 9 del 2012 e 81 del 2014 hanno decretato anche il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, dopo la denuncia delle loro drammatiche condizioni. Nel maggio 2017 sono stati trasferiti gli ultimi 2 internati da un OPG, e si è completata la chiusura di tutti e sei gli ospedali psichiatrici giudiziari.
In alternativa agli OPG si dovrebbero attivare i dipartimenti di salute mentale e al loro interno sono state istituite le REMS (REsidenze per le Misure di Sicurezza), strutture sanitarie residenziali con non più di 20 poti letto, con personale solo sanitario, e possibilità di vigilanza esterna da concordare con le Prefetture. Inizialmente previste esclusivamente per i soggetti con una misura di sicurezza definitiva, oggi le REMS ospitano anche soggetti con misura di sicurezza provvisoria.
Ogni paziente in REMS deve avere un Piano Terapeutico Individuale, fermo restando che le decisioni finali in materia di misure di sicurezza sono di competenza della magistratura.
I dati dell'ultimo rapporto di Antigone risalenti all'Aprile 2017, vedono 30 REMS con 596 ricoverati (215 con misure di sicurezza provvisoria, 350 con misure definitive e 31 miste) e 289 persone in lista di attesa (205 provvisori e 84 definitivi). Nel 1978 vi erano 1149 internati negli OPG, 1547 al 30 giugno 2010 . E' quindi aperta la problematica legata alla lista di attesa delle persone con misure di sicurezza detentive da eseguire nelle REMS, che oggi possono rimanere in libertà o detenute.
08 Aprile 2018
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