“Le scelte del ministro Schillaci rispetto al NITAG, l’organismo chiamato a valutare le strategie vaccinali, superano l’immaginazione: ci ha piazzato due ultrà no vax come Eugenio Serravalle e Paolo Bellavite”. Lo dice Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva. “Il primo si è spinto a collegare i vaccini alla possibilità di morire nella culla. Ovviamente, con il concorso dei ‘poteri forti’. Il secondo si distinse durante il Covid per gli interventi televisivi in cui metteva in risalto i rischi a cui sarebbe andato incontro chi si vaccinava. Secondo lui, è molto meglio ricorrere all’omeopatia. Che senso può mai avere un simile sproposito? Semplice: da un lato, Schillaci intende premiare con un incarico due figure di spicco del mondo no vax. Dall’altro, raccogliere consensi e rassicurare la galassia anti-vaccinista con il messaggio ‘potete stare tranquilli, abbiamo messo due dei vostri a presidiare il campo, vaccinare gli italiani non sarà così facile’. In altri termini, tra la salute degli italiani e qualche voto in più, il ministro ha scelto qualche voto in più”, conclude Faraone.