“Il Governatore Zingaretti ha finalmente agito perché la legge 194 sia applicata, nel rispetto del diritto all'obiezione di coscienza e del garantire il servizio”. Così
Livia Turco, ex ministro della Sanità e presidente della Fondazione Nilde Iotti, che ha appena pubblicato il libro “
Per non tornare al buio', dialoghi sull'aborto”.
“Finalmente – sottolinea Livia Turco all
’Ansa – in modo limpido si coniugano insieme il sacrosanto e doveroso diritto all'obiezione di coscienza da parte dei medici con la tutela della salute della donna”.
“A questo proposito – aggiunge – ricordo l'illuminate parere del Comitato di bioetica, presieduto da Casavola, che nel 2012 ha raccomandato: “l'obiezione di coscienza deve essere disciplinata in modo tale da non discriminare né gli obiettori né i non obiettori e quindi non far gravare sugli uni o sugli altri, in via esclusiva, i servizi particolarmente gravosi“.
“Specificando, inoltre, – ricorda Turco – come a questo scopo il reclutamento negli ambiti di biometica ‘può prevedere forme di mobilità del personale e di reclutamento differenziato’, in modo da equilibrare il numero degli obiettori e non obiettori”.
“Un parere – insiste l'ex ministro – troppo poco conosciuto e considerato. Per questo nel mio libro dedicato alla legge sull'aborto parto proprio da lì e affronto l'obiezione di coscienza, che in Italia riguarda il 70% dei medici, parlandone con loro”.