“Da 15 anni si procede di proroga in proroga, questa non può essere la soluzione per disciplinare la libera professione dei medici". Così Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico, ha espresso la sua contrarietà a un’ulteriore proroga dell’intramoenia allargata prevista nel decreto del 28 giugno 2012 n.89, recante la proroga dei termini in materia sanitaria e approvato oggi dal Senato.
"Una legge già esiste – ha aggiunto Marino – è stata approvata all'unanimità e non viene applicata. Erano stati stabiliti dei principi che da quindici anni sono disattesi: la tutela della continuità di cura, per cui l'attività privata dovrebbe essere svolta solo all'interno del nosocomio al di fuori dell'orario di lavoro; il principio dell'equità di accesso alle cure e l'obbligo ad assicurare un numero di prestazioni nel pubblico non inferiore a quelle del privato. A che punto siamo? Vi sono medici onesti che applicano questa legge senza subire un danno economico, anzi fatturando cifre superiori al milione di euro all'anno. Poi ci sono gli altri, coloro che speculano sulla salute delle persone, convincendo i malati ad andare nelle loro cliniche private e allungando le liste di attesa negli ospedali pubblici. Per questi motivi – ha concluso Marino -, questa sarà davvero l'ultima proroga che voterò su questo tema".