“È vergognoso che dopo vent'anni si parli ancora di tecnicismi da verificare, come ha detto oggi il ministro della salute Ferruccio Fazio a proposito del rinvio del decreto emotrasfusi in Consiglio dei ministri". Ad affermarlo è Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Ssn. “Stiamo parlando di pazienti – continua Marino – persone che hanno contratto una malattia avendo ricevuto per errore, attraverso la trasfusione di sangue infetto, virus come quello dell'Hiv, dell'epatite C o dell'epatite B, dai quali non si può guarire. Va sottolineato che queste persone aspettano da moltissimo tempo un giusto indennizzo per un danno di cui è responsabile lo Stato che, quindi, ha il dovere di farsene carico, alcuni sono anche morti nell'attesa di giustizia”. “L'eliminazione della differenza – aggiunge ancora il senatore – tra chi ha contratto l'Hiv (che ha tempo 10 anni per chiedere l'indennizzo) e gli altri danneggiati da emotrasfusioni, trattamenti con emoderivati o da vaccini (che fino a oggi avevano solo tre anni di tempo per presentare la domanda) poteva rappresentare un passo avanti importante. Purtroppo però ancora una volta – conclude Marino – assistiamo a un rinvio, sulla pelle di queste persone che da decenni aspettano un segno di civiltà, rispetto ed attenzione che gli è del tutto dovuto".