La Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia e la Conferenza Permanente dei Collegi di Area Medica presentano una mozione con la quale modifiche al decreto Bollette di recente approvato in prima lettura dalla Camera.
Nel testo, in particolare, si esprime "forte preoccupazione" per gli effetti che il provvedimento potrebbe comportare sulla "corretta attuazione del percorso formativo degli assistenti in formazione delle Scuole di Specializzazione di area medica". E questo perché ai fini di un’adeguata formazione, "la frequenza degli assistenti in formazione presso i presidi ospedalieri e le strutture territoriali del Servizio Sanitario Nazionale debba prevedere un’adeguata rotazione tra le strutture delle reti formative delle Scuole di Specializzazione accreditate in base ai requisiti strutturali e di qualità di cui ai citati D.I. 68/2015 e 402/2017, tra l’altro obbligatoriamente prevista dal DI 138/2023 e che tale rotazione sarebbe di fatto resa impossibile dall’assunzione dal medico in formazione specialistica presso una singola struttura dal terzo anno in poi".
Viene ritenuto "legittimo e necessario" mantenere la possibilità per il Ssn di assumere a tempo determinato i medici in formazione specialistica, secondo quanto già disposto dalla manovra 2019 e così come già previsto fino a tutto il 2025 ed "eventualmente prevedere un ulteriore proroga a tutto il 2026, anno in cui l’aumento delle borse per i contratti dei medici informazione specialistica messo in essere dal 2021 in poi produrrà i suoi effetti in termini di aumento reale del numero degli specialisti disponibile, ma che non esiste alcuna giustificazione ad ulteriori proroghe di una norma evidentemente emergenziale al momento che l’emergenza non è più presente".
E, proprio alla luce di questo, viene evidenziata "l’irritualità dell’inserimento di una norma senza alcun carattere di urgenza, stante che ad oggi a possibilità per il Ssn di assumere a tempo determinato i medici in formazione specialistica".
Infine, un'ulteriore criticità riguarda l’abolizione del requisito della specializzazione per l’accesso ai ruoli della dirigenza medico in ambito odontoiatrico. Il timore è che questo "possa determinare un abbassamento del livello formativo dei dirigenti odontoiatri e degli specialisti ambulatoriali e come la normativa proposta possa mettere in dubbio il necessario e doveroso mantenimento dei dirigenti odontoiatri privi di specializzazione nell’ambito contrattuale della dirigenza medica".
Alla luce di ciò si chiede in sede di conversione in legge del decreto che il comma 1 dell’articolo 14 sia eleminato o preveda in alternativa "una proroga, al massimo, fino a tutto l’anno 2026, ai fini della salvaguardia della qualità della formazione medica specialistica e dell’assistenza erogata