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Giornata mondiale fisioterapia. In Italia 70mila professionisti. Ferrante (Fnofi): “Ruolo chiave nel diritto alla salute”   


La Federazione italiana degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista, istituita con Dm 183 dell’8 settembre 2022, celebra la sua prima Giornata mondiale. “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita” è il tema scelto per l’occasione. Perché i fisioterapisti si occupano di bambini, adulti ed anziani. Eppure, secondo l’Oms, in Italia ci sono 27milioni di cittadini che necessiterebbero di cure riabilitative ma non le ricevono. La Fnofi annuncia una campagna per censire il bisogno riabilitativo: “Abbiamo la necessità ed il dovere di proporre al sistema le possibili soluzioni”.

06 SET - “La fisioterapia in tutti i luoghi di vita”. È questo il tema che la Federazione Nazionale degli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista (Fnofi) ha scelto di lanciare in tutta Italia in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che ricorre il prossimo 8 settembre. “E’ per noi un’occasione importante”, spiega in una tano il presidente Fnofi, Piero Ferrante, “perché da un lato ci permette di ricordare la nascita della casa comune dei fisioterapisti, visto che proprio un anno fa ci veniva comunicata la nascita del nostro Ordine professionale (decreto del ministero della salute n. 183 dell’8 settembre 2022, ndr). E dall’altro ci consente, insieme alle istituzioni, ai cittadini e agli specialisti di vari ambiti clinici, di riflettere sul futuro della nostra professione”.

Per celebrare la Giornata Mondiale la Fnofi ha anche promosso un evento istituzionale presso il Ministero della Salute a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali, pazienti e referenti di ambiti clinicoscientifici – Gianni Amunni, oncologo e direttore scientifico ISPRO e Daniela Marotto, reumatologa e presidente CReI – tutte voci concordi nel sottolineare l’importanza oggi dell’intervento riabilitativo fisioterapeutico.

Chi sono oggi, quanti sono e cosa fanno i fisioterapisti?
Nati un anno fa, gli Ordini dei Fisioterapisti-OFI sono oggi 38 (l’OFI Lazio e l’OFI interprovinciale di Milano sono i più numerosi) e registrano l’iscrizione complessiva di 70388 fisioterapisti, con la componente professionale femminile maggioritaria (41187 – 58.5% del totale) ed un’età media di 43 anni. E’ da notare come negli ultimi anni la fisioterapia sta richiamando anche gli uomini: nel range 60-69 anni, infatti, il 63% dei fisioterapisti sono di genere femminile, mentre tra i 20 e i 29 anni la percentuale è ribaltata (53%maschi, 47%femmine).

“Questo mondo professionale rappresenta un nucleo importante della risposta sanitaria del nostro Paese”, sottolinea la Fnofi. Nello specifico c’è 1,2 fisioterapista ogni 1000 abitanti, percentuale che sale a 5,24 professionisti quando ci si riferisce ad over65 e a 36,81 fisioterapisti in riferimento a 1000 abitanti over85. Il 54,8 dei rappresentanti della professione è impegnato in ambito muscoloscheletrico e reumatologico, il 17,1 in ambito neurologico, il 13,2 nelle geriatrie e nei luoghi “di comunità”, il 2,9% nell’età pediatrica. Il restante è soprattutto impegnato in ambito cardio-respiratorio e di area critica (si pensi al periodo Covid.19 ed alle terapie intensive), mentre l’1,7% lavora nell’area sportiva.

Guardando al futuro, il presidente Piero Ferrante evidenzia come, “con i profondi mutamenti demografici ed epidemiologici in atto, i bisogni di salute sono completamente mutati e la necessità di accompagnare i cittadini nell’arco di tutta la vita, obbliga le professioni sanitarie a interrogarsi e modificarsi in ragione delle nuove richieste. La fisioterapia non scappa da questa rivisitazione dei propri paradigmi, e l’occasione dell’8 settembre è utile proprio per fare il punto sul qui e ora, con uno sguardo attento alla professione del futuro”.

La Fnofi richiama anche al Rapporto di OMS Europa del 2022, che ha stimato come il 42% della popolazione europea, circa 400 milioni di persone, viva con una condizione di salute che richiede cure riabilitative, strategia sanitaria in grado di evitare costosi ricoveri, giorni di ospedalizzazione e rischi di complicanze. L’Italia non fa eccezione con il 44,9% della sua popolazione (oltre 27 milioni di italiani) che necessiterebbe di interventi riabilitativi: per il 61,2% si tratta di disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico e per un altro 18,9% di disturbi sensoriali. Il Rapporto OMS mostra che la maggior parte delle persone che necessitano di cure riabilitative non riceve le prestazioni di cui ha bisogno, portando ad un totale stimato di 3,6 milioni di anni di vita sana persi a causa di una condizione di salute che richiede riabilitazione.

Questo dato interroga la Fnofi, che ha già chiaro che il tema della diffusione della fisioterapia “in tutti i luoghi di vita” si colloca quale elemento strategico fondamentale nella definizione delle proprie strategie. “Ormai non c’è alcun dubbio sul ruolo chiave della fisioterapia nel garantire il diritto alla salute”, conclude Melania Salina, vicepresidente Fnofi. “Nella giornata in cui si celebra la Fisioterapia nel mondo, Fnofi dichiara il proprio impegno: nei prossimi mesi lanceremo una campagna per raggiungere i cittadini e censire meglio la totalità del bisogno riabilitativo. Se c’è un sommerso di cure perse, abbiamo la necessità ed il dovere di proporre al sistema quelle soluzioni che consentano davvero di offrire risposte ai 27 milioni di italiani che necessitano di riabilitazione, anche attraverso l’utilizzo e la gestione delle nuove tecnologie”.



06 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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