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10 NOVEMBRE 2024
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Tecnici ortopedici. “Necessario un rinnovamento del percorso di formazione”. Intervista alla presidente Silvia Guidi


"Il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo del Tecnico ortopedico all'interno del Servizio sanitario nazionale sono obiettivi fondamentali. È cruciale includere questi professionisti nei quadri dirigenziali di Aziende sanitarie e ospedaliere, come parte integrante dei team multidisciplinari e interprofessionali.  Inoltre, sarà fondamentale lavorare sulla standardizzazione delle procedure di assistenza protesica e sulla riduzione della burocrazia".

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Proseguono le nostre interviste con i 19 presidenti delle rispettive professioni sanitarie che compongono la Fno Tsrm e Pstrp. Il nostro viaggio ci porta oggi a colloquio con Silvia Guidi, Presidente della Commissione di Albo nazionale dei tecnici ortopedici che in questa intervista a Quotidiano Sanità traccia un quadro della professione mettendo in evidenza alcune criticità da risolvere, a partire da un rinnovamento del percorso di formazione del Tecnico ortopedico, attraverso un aggiornamento della descrizione del profilo professionale; oltre a lavorare sulla standardizzazione delle procedure di assistenza protesica e sulla riduzione della burocrazia.

Chi sono i Tecnici ortopedici; quanti sono gli iscritti all’albo e qual è la vostra formazione.
Negli ultimi anni, la professione del Tecnico ortopedico ha vissuto una notevole evoluzione. Questo professionista sanitario, dal 2018 iscritto all’Ordine TSRM e PSTRP, opera in autonomia, della valutazione, ideazione, progettazione, realizzazione, adattamento, personalizzazione e messa in servizio e in commercio di dispositivi medici ortopedici. Si tratta di dispositivi essenziali per l’apparato muscolo-scheletrico, fondamentali per il raggiungimento della migliore qualità della vita perseguibile, promuovendo l'autostima, l'autoefficacia e l'autodeterminazione della persona assistita.


Svolge un’attività complessa e multidimensionale. La complessità dell’attività del Tecnico ortopedico deriva dall'integrazione di competenze intellettuali, manuali e imprenditoriali. Fornisce consulenza per la fattibilità e l’analisi del rischio di utilizzo di dispositivi medici su misura, o ausili tecnici di serie, oltre a occuparsi della realizzazione, fornitura e messa in servizio di apparecchi medici funzionali, posturali, cosmetici o bionici. Tali strumenti svolgono funzioni sostitutive, correttive, compensative e di sostegno per l’apparato locomotore e scheletrico, contribuendo al trattamento conservativo delle deformità della colonna, del piede, degli arti e della postura, nonché all’intervento protesico delle amputazioni e delle deformità congenite, sempre nel rispetto di un piano terapeutico determinato da una diagnosi medica.

Questa complessità deriva dalla necessità di unire conoscenze teoriche avanzate a competenze pratiche di alto livello per rispondere efficacemente alle esigenze delle persone assistite, assicurando risultati ottimali nel loro percorso di cura e riabilitazione.

Attualmente, sono 2500 i Tecnici ortopedici iscritti agli albi degli Ordini TSRM e PSTRP.

La loro formazione prevede un percorso universitario specifico, che si conclude con il conseguimento della laurea triennale in tecniche ortopediche, che combina insegnamenti teorici con una significativa componente pratica, inclusi tirocini in strutture ortoprotesiche accreditate.

Rispetto all’appuntamento del 2021 cosa è cambiato e se sono emerse ulteriori criticità.
La professione di Tecnico ortopedico ha visto una serie di cambiamenti significativi in meglio e in peggio.

L'evoluzione tecnologica ha portato all'adozione di strumenti avanzati, come la stampa 3D e la scansione digitale, che hanno migliorato la precisione e la personalizzazione dei dispositivi ortopedici. Tuttavia, queste innovazioni hanno anche evidenziato la necessità di aggiornamenti costanti nel percorso formativo per rimanere al passo con le nuove tecnologie.

Nonostante i progressi tecnologici, il settore protesico deve affrontare numerose criticità. La burocrazia e le normative obsolete rallenta il processo di erogazione dei servizi, causando frustrazione sia tra i Tecnici ortopedici e gli assistiti.

La pandemia da COVID-19 ha accentuato problemi come la carenza di personale e la necessità di protocolli più flessibili per garantire la continuità delle cure in situazioni di emergenza.

Quali le prospettive e le sfide future della professione TO.
L'invecchiamento della popolazione e la ricerca di un miglioramento della qualità della vita, concorrono a incrementare la domanda di dispositivi ortopedici personalizzati, su misura e adattabili, in grado di ottimizzare la mobilità e il benessere degli individui.

In quest’ottica si rende necessario un rinnovamento del percorso di formazione del Tecnico ortopedico, attraverso un aggiornamento della descrizione del profilo professionale (DM 665/1994), sulla base degli sviluppi dei propri ambiti di competenza in esito alle mutate condizioni operative, ambientali, culturali e tecnologiche. Una formazione che preveda un ciclo di studi 3+2 e relativi master, ovvero una rivisitazione estensiva degli ambiti di titolarità operativa su base quinquennale.

Il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo del Tecnico ortopedico all'interno del Servizio sanitario nazionale sono obiettivi fondamentali. È cruciale includere questi professionisti nei quadri dirigenziali di Aziende sanitarie e ospedaliere, come parte integrante dei team multidisciplinari e interprofessionali.

Inoltre, sarà fondamentale lavorare sulla standardizzazione delle procedure di assistenza protesica e sulla riduzione della burocrazia per migliorare l'efficienza e la rapidità del servizio.

Evidenziamo che lo stallo in cui versa il nomenclatore della protesica, in attesa di un aggiornamento normativo e tariffario da oltre un quarto di secolo, potrebbe ostacolare l'implementazioni necessarie per rispondere in modo efficace alle crescenti esigenze del settore. Infatti, nonostante la revisione dei LEA sia stata licenziata 7 anni fa, né il Ministero della salute, né le Regioni, né tantomeno le Aziende sanitarie hanno ancora dato seguito al processo di riforma, reiterando prassi e tariffe ormai anacronistiche.

Qual è il suo giudizio sull’attuale stato di salute del Ssn tra lamentate carenze di fondi e se anche la professione di Tecnico ortopedico è soggetta al fenomeno della carenza di personale lamentata in diversi ambiti sanitari?
L'attuale stato di salute del SSN italiano presenta diverse criticità legate a carenze di fondi e di personale. Problemi che sono stati ulteriormente accentuati dalla pandemia da COVID-19, evidenziando e peggiorando le fragilità del sistema.

La spesa sanitaria in Italia si colloca al di sotto della media europea, portando a infrastrutture obsolete, restrizioni nell’adozione di tecnologie avanzate e diminuzione dei servizi offerti. La centralizzazione a causa di queste limitazioni ostacola l'accesso alle cure per chi risiede in aree remote, creando disparità nell’assistenza sanitaria.

La mancanza di personale sanitario genera un sovraccarico di lavoro per coloro che sono già in servizio, compromettendo la qualità dell’assistenza.

Il settore sanitario soffre di una bassa attrattività a causa di condizioni di lavorative difficili e salari non competitivi.

Anche la professione del Tecnico ortopedico è colpita da queste difficoltà, con carenze di personale, aumento del carico di lavoro e necessità di formazione continua come sfide necessarie da affrontare.

Aumentare il numero di posti disponibili nei corsi di laurea e incentivare l’ingresso di nuovi professionisti sono interventi cruciali per garantire un servizio ortoprotesico efficace ed efficiente, in grado di soddisfare le esigenze di una popolazione le cui aspettative di vita è in costante aumento.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nella misura 6, ha stanziato significativi risorse per affrontare alcune delle principali problematiche del SSN. Gli interventi più significativi riguardano la digitalizzazione in sanità, il rafforzamento della medicina territoriale; la formazione e il reclutamento di nuovi operatori sanitari.

Ci aspettiamo un maggior coinvolgimento dei Tecnici ortopedici all’interno dei team interprofessionali, per garantire un servizio ortoprotesico di qualità, che risponda ai nuovi bisogni di salute dei cittadini.



25 luglio 2024
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