Medicina generale. Appello Uil Fpl alle Regioni: “Superare l’attuale modello convenzionale”
Alla vigilia della Conferenza delle Regioni, il sindacato richiama l’attenzione sulla crisi della medicina generale e sulla carenza di mmg. “L’attuale modello convenzionale isola i medici e impedisce una reale integrazione nel sistema sanitario pubblico attraverso l’assunzione strutturale dei mmgnel Ssn, con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, più attrattivo per i giovani e capace di garantire continuità, formazione e qualità”.
06 MAG - “È tempo di riconoscere il ruolo centrale nella presa in carico della salute pubblica ai medici di medicina generale”. A dirlo, alla vigilia della Conferenza delle Regioni, in programma domani, che vedrà tra i temi all’ordine del giorno anche la crisi della medicina generale, è la segretaria generale della Uil Fpl,
Rita Longobardi, secondo cui “questa è l’occasione per affrontare in modo strutturale e risolutivo un problema che da troppo tempo grava sulla tenuta del Ssn e sulla qualità dell’assistenza ai cittadini”.
“La figura del MMG rischia l’estinzione, determinata da anni di sottovalutazione, invecchiamento della classe medica e mancanza di ricambio generazionale: entro il 2027 oltre 15.000 MMG andranno in pensione, con un impatto devastante su milioni di cittadini, soprattutto anziani e cronici, in costante crescita. Non si può più affrontare l’emergenza con soluzioni tampone, come la previsione dell'estensione della permanenza volontaria in servizio fino a 73 anni, previsto nell'attuale Decreto PA”, continua Longobardi, che afferma: “Serve superare l’attuale modello convenzionale, che isola i medici e impedisce una reale integrazione nel sistema sanitario pubblico attraverso l’assunzione strutturale dei MMG nel SSN, con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, più attrattivo per i giovani medici e capace di garantire continuità, formazione e qualità e assicurare una copertura adeguata delle borse di formazione specifica in medicina generale”.
Longobardi conclude chiedendo “al Governo un confronto immediato e operativo per dare stabilità ai professionisti e sicurezza ai cittadini. Non si tratta più solo di salvare una professione, ma di garantire il diritto costituzionale alla salute”.
06 maggio 2025
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