Ridefinire ruolo, stato giuridico e sistema di governance della dirigenza medica e sanitaria nel Ssn. Questi i principali obiettivi della proposta Anaao Assomed di revisione del Dlgs 502 del 1992 che tutt’oggi detta le regole del Ssn e dei suoi professionisti.
“È stato inevitabile per la nostra Associazione – dichiara il Segretario Nazionale Pierino Di Silverio – mettere mano dopo trentatré anni a norme ormai superate per dare risposte concrete al crescente ‘disagio medico’, quel malessere professionale non certo nuovo, ma diventato oggi una vera emergenza. La “grande fuga” e il “quiet quitting” non derivano solo da stipendi bassi, ma anche da condizioni di lavoro peggiorate: carenza di personale, eredità della pandemia, aumento e diversificazione della domanda di cure e un modello di governance percepito come autoritario, che esclude i professionisti dalle decisioni”.
“In premessa – a nostro avviso - c’è il fallimento dell’aziendalizzazione che, con le sue logiche tipiche dell’impresa, ha creato di fatto un conflitto con la professione medica, che si è sentita ridotta a “fattore produttivo”, con poca autonomia clinica e scarsa voce nelle decisioni. Non solo: la costruzione di mega-aziende, nate per ridurre costi, che per effetto hanno spesso allontanato i vertici dai territori, ha peggiorato il rapporto con i cittadini e con i professionisti”.
Proposte operative di Anaao Assomed:
- rafforzare il ruolo dei dipartimenti e dei consigli dei sanitari, con pareri vincolanti;
- introdurre la figura del Direttore Clinico accanto al Direttore Generale;
- riequilibrare i poteri tra politica, management e professionisti;
- garantire più spazio a cittadini e territori nelle scelte sanitarie.
Uno Stato giuridico adeguato ai dirigenti medici e sanitari
Oggi i dirigenti sono in una posizione ambigua: dipendenti pubblici, ma anche responsabili di scelte cliniche ed economiche cruciali. È necessario riconoscere la loro specificità con una disciplina speciale che li distingua dal resto del pubblico impiego.
Le proposte di Anaao Assomed:
- ridefinire carriere e retribuzioni in base a competenze e responsabilità, non solo all’anzianità;
- introdurre maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro (part-time, incarichi mirati, coinvolgimento di specializzandi e pensionati con contratti specifici);
- rivedere le regole sulla libera professione, tornando a un modello di intramoenia più flessibile e realistico;
- rafforzare la contrattazione sanitaria sotto la guida del Ministero della Salute, non della Funzione Pubblica.
Riforma Ssn e Università vanno a braccetto: fermiamo la clinicizzazione
Una riforma della sanità pubblica deve coinvolgere anche il D.lgs. 517/1999, ridefinendo i rapporti con l’Università per evitare abusi nelle clinicizzazioni e garantire parità di trattamento tra personale SSN e universitario.
Le proposte di Anaao Assomed:
- revisione del ruolo dei docenti nelle aziende miste;
- obbligo di valutazione annuale anche per il personale universitario;
- eliminazione dell’intesa tra Regione e Rettore per la nomina dei Direttori Generali;
- riformulazione del Collegio di Direzione con nuove funzioni programmatiche integrate Ssn-Università.
“La nostra proposta – conclude il Segretario Anaao Assomed - si basa su 4 pilastri che mirano a salvaguardare il Ssn, ma anche ad affrontare le sfide di sostenibilità economica e consenso sociale:
- una nuova governance democratica e partecipativa;
- il riconoscimento reale della specificità professionale dei medici e dirigenti sanitari;
- la revisione dello stato giuridico coerente con le responsabilità etiche, cliniche ed economiche dei medici e dirigenti sanitari;
- un Ssn riformato che restituisca centralità al professionista e alla salute pubblica”.