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Infermieri. Renzi intervenga affinché sia garantita la trasparenza nell'Ipasvi

di Marcella Gostinelli

La presidente Silvestro non ha dato alcuna risposta alle questioni sollevate e non tutti i collegi hanno affrontato nel merito le relative problematiche attinenti la trasparenza. Un intervento del premier potrebbe determinare un effetto rivoluzionario nel sistema infermieristico.

08 SET - Prosegue il dibattito che nelle settimane scorse ha registrato numerosi interventi, repliche e controrepliche. Di seguito la lettera con cui Marcella Gostinelli, dirigente infermieristica iscritta al Collegio Ipsvi di Firenze, si rivolge direttamente al premier Matteo Renzi affinché intervenga in prima persona.
 
 
Al Presidente del Consiglio, Dott. Matteo Renzi.

Sono una dirigente infermieristica e mi rivolgo direttamente a Lei non perché mi sono “montata la testa” - e quindi per un atto di arroganza - ma solo perché, mio malgrado, mi trovo a vivere una vicenda più grande di me che a questo punto pone problemi generali di natura politica che sono di Sua specifica competenza.

Personalmente ritengo peraltro che Lei - per il Suo attuale ruolo (di Capo del Governo e segretario del Pd), per la Sua storia (di innovatore e “rottamatore”), per i Suoi principi (in particolare la trasparenza), per le Sue indubbie capacità decisionali – sia la persona “giusta” per poter trarre da questa mia, piccola, vicenda conseguenze grandi in termini di innovazione per il nostro sistema infermieristico.

Lei ovviamente, preso da ben altri impegni, non può sapere cosa è successo. Glielo riassumo rapidamente.

In una intervista pubblicata il 29.6.2014 ho risposto a questa domanda della intervistatrice: “Sintetizza in tre parole quello che chiederesti ai collegi”. Io ho detto che “chiederei di smetterla con l’omertà, i giochetti dico non dico, e di passare di mano a chi sa cosa vuole e non ne può più. Direi basta tutelare chi dovrebbe vergognarsi della propria inadeguatezza e non serietà”.

In relazione a tale intervista - con nota del 2.7.2014 inviata al Collegio Ipasvi di Firenze ove sono iscritta - la senatrice Pd Anna Lisa Silvestro, Presidente della Federazione Nazionale dei Collegi Ipasvi, ha rilevato che “preso atto che l’omertà è “forma di solidarietà tra consociati, volta alla copertura di condotte delittuose, specialmente celando l’identità di chi ha commesso un reato o comunque tacendo circostanze utili alle indagini dell’autorità giudiziaria” si chiede a Codesto Collegio di convocare la propria iscritta affinchè dia indicazioni circostanziate degli eventi/casi che la inducono a fare tale affermazione”.

Il Collegio Ipasvi di Firenze mi ha convocata urgentemente per avere chiarimenti in proposito. Ho quindi scritto una lettera aperta – che è stata pubblicata - alla Presidente Silvestro spiegando la mia posizione ponendo però, nel contempo, precise domande alla stessa al fine di avere delle risposte pubbliche alle problematiche generali ivi evidenziate. Ho anche risposto al Collegio di Firenze circa il contenuto della mia intervista.

In particolare ho fatto presente che nell’intervista in questione ho liberamente espresso una mia opinione personale, seppur critica, nei confronti dell’attuale sistema infermieristico. Ho cioè manifestato una critica generale “politica” alla attuale gestione del sistema infermieristico e non certo prettamente giuridica. Con il riferimento all’”omertà” non ho accusato di un reato qualcuno ma ho solamente evidenziato la reticenza del sistema. Omertoso vuol dire infatti opaco; quindi poco trasparente.

Nella mia lettera aperta ho chiesto alla Presidente Silvestro di eliminare le “opacità” del sistema; di garantire la “trasparenza” dello stesso, di rispondere ad alcune domande. In particolare: - “… Nel sito del comune della città dove io abito posso trovare tutte le delibere, la retribuzione di tutti i dirigenti, anche, di ogni singola posizione organizzativa e poi rimborsi spese, gettoni, consulenze ecc… tutto è pubblicato. Come mai questo ancora non è avvenuto per i Collegi provinciali e la Federazione nazionale? Se sono enti pubblici, anche se non economici, rendi noto e spiega a tutti il Tuo reddito, la Tua posizione pensionistica e lavorativa, il Tuo essere in aspettativa, se hai dei contratti di consulenza aperti con qualcuno, il reddito del Tuo vicepresidente, del Tuo tesoriere, del Tuo segretario (di Federazione) dei restanti membri del Comitato centrale e, a caduta, di tutte le cariche dei collegi provinciali; a quanto ammontano i gettoni di presenza per il lavoro nelle commissioni, i rimborsi spesa e i vari benefit ,quanto costano le collaborazioni? E a chi sono state affidate?”; - “….invito Te per prima ad essere trasparente e non opaca. Dalla tua dichiarazione dei redditi 2012 risulti titolare di un reddito di 221.000 euro. All’epoca eri dirigente infermieristica dell’azienda sanitaria di Bologna per cui percepivi un reddito intorno agli 80-90 mila euro. I restanti redditi se non sono proventi privati sono per caso i compensi per la tua attività di presidente Ipasvi? Se così fosse vorrebbe dire che ti saresti intascata almeno 10.000 euro mensili. E’ così o no? Ed ora che sei anche senatrice a quanto ammonta il tuo reddito?” ; - “…il 14 agosto dovrebbe scattare l’obbligatorietà per tutti i professionisti di avere una polizza di assicurazione. Gira in rete un documento che allego in cui tu risulti essere fondatrice di Promessa, una società assicurativa. E’ vero o no? Se tu cara presidente non sei trasparente rendi opaco il sistema o almeno permetti che lo sia venendo meno ai tuoi doveri di garante”.

A seguito di questa mia lettera aperta è successo un “finimondo”.

Il sindacato Nursind, il prof. Cavicchi, il Movimento cinque stelle, diversi Presidenti di collegio, tantissimi infermieri, cittadini sono intervenuti, nella sostanza, a sostegno della mia richiesta di trasparenza. Vi sono stati interventi in parlamento, articoli su giornali e riviste, messaggi, contatti su FB, ecc, tutti finalizzati ad ottenere trasparenza nel sistema e quindi avere precise riposte di merito, nella sostanza, alle domande di cui alla mia lettera aperta.

Circa venti Collegi hanno censurato il mio comportamento ed espresso solidarietà alla Presidente Silvestro interpretando la mia lettera aperta come un attacco personale alla stessa. Alcuni Collegi hanno addirittura investito della questione i loro avvocati per capire se vi siano i presupposti per procedere giudizialmente nei miei riguardi. Ciò ovviamente mi preoccupa (ma non sono certo impaurita); una certezza però mi conforta: io ho agito solamente per amore della professione che esercito da una vita; con l’intento di migliorare il sistema infermieristico che presenta gravi carenze; volendo ridurre quel gap che ormai esiste tra la Federazione ed i Collegi da una parte e la base (sempre più avvilita e sfiduciata) dall’altra.
Il Collegio di Firenze ha ritenuto comunque di non punirmi riconoscendo il mio diritto di critica (tengo a precisare che a differenza è stato detto io, pur precisando la mia posizione, non mi sono scusata delle critiche formulate).

Il fatto di non essere stata punita non mi appaga. Ciò in quanto è certo che ad oggi – ed è passato circa un mese dalla mia lettera aperta – la presidente Silvestro non ha dato alcuna ai quesiti precisi ivi posti e non tutti i collegi hanno affrontato nel merito le relative problematiche attinenti la trasparenza. E’ pur vero che la Presidente Silvestro, dopo ripetuti appelli, ha reso noto che in autunno (perché non ora?) provvederà ad inserire la voce trasparenza sul sito ma è evidente che questa non è una risposta. Nel merito niente è stato detto. Anzi, è emerso che la Presidente ed alcuni Collegi avrebbero chiesto un parere al prof. Capotosti per sapere se i principi di trasparenza previsti dal nostro ordinamento siano applicabili anche alla Federazione ed ai Collegi (in diverse circostanze la Presidente ha affermato che a suo parere non lo sono). Non sono una giurista; non so se allo stato attuale la Federazione ed i Collegi siano sottoposti o meno alle regole sulla trasparenza. Credo però che: - la trasparenza sia un principio generale davvero importante per ogni istituzione rappresentativa e che infatti trova ampia applicazione nel nostro ordinamento; - non capisco quindi perché alla Federazione ed ai Collegi non si debba applicare; - gli infermieri hanno diritto di sapere quanto da me richiesto; - non vedo ragioni di “segretezza” per le questioni poste.

Ciò detto chiedo a Lei, Sig. Presidente del Consiglio, di intervenire direttamente affinché comunque anche la Federazione ed i Collegi siano subito chiamati al rispetto dei principi di trasparenza vigenti nel nostro ordinamento.
Tutto qui. Una richiesta semplice e chiara; un Suo intervento potrebbe determinare un effetto rivoluzionario nel sistema infermieristico. In ciò io confido; diversamente mi sono già rassegnata a non avere alcuna risposta ai quesiti posti con la mia lettera aperta. Quesiti, che Le assicuro, non sono solo i miei ma quelli di tanti infermieri e non solo di essi.

Certa del Suo interessamento, resto in attesa di un Suo intervento.

Marcella Gostinelli  
 


08 settembre 2014
© Riproduzione riservata

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