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Spot malasanità. Fnomceo chiede rimozione anche dalle altre reti TV. Anelli: “Ci vuole un codice etico”


“Quando si informa il cittadino sulla sua salute, con qualsiasi mezzo lo si faccia, e soprattutto attraverso la pubblicità, è necessario un codice etico che ponga un argine a derive commerciali e sappia contemperare il diritto a un’informazione completa con quello alla salute delle persone e alla tutela della dignità dei professionisti”. Dopo la sospensione Rai chiesta anche la rimozione a Mediaset, La7 e Sky.

29 DIC - Un ‘codice etico’, che regolamenti la pubblicità e l’informazione sanitaria. A chiederlo, mentre continuano le iniziative contro gli spot di “Obiettivo risarcimento”, che sollecitano i pazienti a rivalersi sul Servizio Sanitario nazionale, è il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli.
 
“Quando si informa il cittadino sulla sua salute, con qualsiasi mezzo lo si faccia, e soprattutto attraverso la pubblicità, è necessario un codice etico che ponga un argine a derive commerciali e sappia contemperare il diritto a un’informazione completa con quello alla salute delle persone e alla tutela della dignità dei professionisti - spiega Anelli -. Chiediamo dunque un intervento, in tal senso, del Ministero della Salute”.
 
Così, mentre la petizione su avaaz.org ha superato le 22 mila firme, e dopo la sospensione degli spot da parte della Rai, la Fnomceo lancia un nuovo appello al Ministro Grillo chiedendo contestualmente la sospensione della programmazione dello spot anche a Mediaset, La7 e Sky.
 
“Ringraziamo la Commissione di Vigilanza Rai per aver disposto la sospensione dello spot, in attesa delle opportune valutazioni - commenta Anelli -. Altrettanto abbiamo chiesto alle emittenti private, come riconoscimento dell’importanza del rapporto medico- paziente per la tutela dei cittadini. A questo proposito, un grazie va a tutti i cittadini che in queste ore hanno sostenuto e condiviso la petizione, a Cittadinanzattiva, a tutti i professionisti le associazioni e ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici che si sono mossi nella nostra stessa direzione, ben comprendendo che si tratta di una battaglia che riguarda il nostro Servizio Sanitario nazionale, e tutti noi”.
 
“Al Ministro Grillo vorremmo ricordare che ai sensi della Legge 24 del 2017 (Gelli Bianco) la struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica o privata che, nell'adempimento della propria obbligazione, si avvalga dell'opera di esercenti la professione sanitaria, anche se scelti dal paziente e ancorché non dipendenti della struttura stessa, risponde, ai sensi degli articoli 1218 e 1228 del codice civile, delle loro condotte dolose o colpose”, sottolinea ancora Anelli.
 
“Quindi – prosegue la Fnomceo - è il sistema che si fa carico delle esigenze dei cittadini, i cui diritti sono in ogni caso sempre salvaguardati. Non si tratta di proteggere i medici quanto il bene pubblico, ossia la salute, e lo strumento a ciò deputato, cioè il Servizio Sanitario Nazionale. Fermo restando il diritto di libera impresa che caratterizza il nostro ordinamento, ciò che risulta inaccettabile è l’evidente finalità di promozione della conflittualità giudiziaria tra medici e pazienti che si cerca di ottenere, invogliando ad azioni di rivalsa nei confronti dei medici, degli odontoiatri e del SSN, chiunque, a torto o a ragione, si ritenga non soddisfatto di una prestazione ricevuta”.
 
“Risulta quindi ancor più inaccettabile la strumentalizzazione che, per puri fini di lucro, viene pubblicizzata in questi giorni, volta a sostanziare l’idea che l’eventuale esito indesiderato di una prestazione, sia solo ed esclusivamente conseguenza di una malpractice professionale. Per questo abbiamo chiesto e chiediamo al Ministro Grillo un intervento forte ed efficace in difesa del Servizio Sanitario Nazionale, della dignità dei suoi professionisti e a tutela dei cittadini”, conclude la nota della Federazione degli Ordini dei medici.

29 dicembre 2018
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