Quale impatto avrà la nuova Rottamazione Quinquies sul comparto sanitario? La misura inserita nella Legge di Bilancio 2025 sta alimentando un ampio dibattito politico e tecnico, con posizioni differenti e anche critiche sulla sua reale utilità. Da un lato, si presenta come un’opportunità per alleggerire il peso dei debiti fiscali accumulati durante gli anni più complessi; dall’altro, emergono dubbi sulla sua capacità di incidere realmente sulle categorie più colpite, a cominciare da cliniche, farmacie, ambulatori e professionisti della salute.
Cliniche, farmacie, ambulatori e reti di professionisti si trovano oggi sotto forte pressione economica. Aumenti dei costi, ritardi nei pagamenti pubblici e carichi fiscali crescenti hanno generato una situazione di sovraindebitamento diffuso, con ripercussioni dirette sulla gestione ordinaria.
Molte strutture, pur garantendo servizi essenziali, affrontano difficoltà nel mantenere la regolarità contributiva (DURC), con il rischio di sospensioni, interruzioni di forniture e impossibilità di partecipare a gare o convenzioni con il SSN.
Un sollievo atteso, ma con limiti strutturali
La Rottamazione Quinquies 2025 promette un alleggerimento parziale per chi ha debiti fiscali accumulati. La misura consente di sanare i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2023, con pagamento in un’unica soluzione o in rate fino a nove anni e con l’azzeramento delle sanzioni.
Tuttavia, la platea dei beneficiari resta ristretta. La definizione agevolata riguarda solo i debiti da omessi versamenti, escludendo accertamenti e contenziosi pendenti. Inoltre, chi ha aderito alla precedente Rottamazione Quater e sta rispettando i piani di pagamento non potrà includere gli stessi carichi nella nuova sanatoria.
Il quadro è ancora più complesso per i professionisti sanitari iscritti a casse previdenziali autonome, come l’ENPAM: i contributi dovuti a tali enti non rientrano nella definizione agevolata, e i relativi debiti restano quindi esclusi.
Equità e coerenza devono restare i pilastri del sistema
Secondo Carlo Carmine, fondatore di CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, la misura rischia di creare una disparità tra chi ha rispettato gli impegni e chi non lo ha fatto:
“L’obiettivo di alleggerire il peso fiscale è condivisibile – spiega – ma occorre coerenza. Escludere dalla Quinquies chi ha aderito e pagato regolarmente la Quater rischia di penalizzare i contribuenti più corretti e di minare la fiducia nel sistema”.
Un principio, quello della coerenza fiscale, che secondo Carmine dovrebbe restare al centro delle future politiche di gestione della riscossione: solo un quadro stabile e prevedibile può favorire il rilancio di settori strategici come quello sanitario.
Sanità e debiti fiscali: un nodo critico per la continuità dei servizi
Negli ultimi anni, le strutture sanitarie private e convenzionate hanno visto crescere l’esposizione verso Fisco e contributi previdenziali.
Oltre ai ritardi nei rimborsi da parte delle ASL e all’aumento dei costi energetici, pesa la difficoltà di ottenere credito dalle banche, che spesso reagiscono bloccando fidi o richiedendo rientri immediati.
In assenza di strumenti di gestione adeguati, il rischio è quello di una crisi a catena: impossibilità di pagare fornitori, sospensione del DURC, blocco di convenzioni e – in casi estremi – chiusura temporanea delle attività.
Per evitare questa spirale, diversi esperti suggeriscono di affrontare in anticipo la questione fiscale, attraverso analisi tecniche della posizione debitoria e l’applicazione, ove possibile, degli strumenti previsti dal Codice della Crisi d’Impresa.
Gestione fiscale proattiva: un modello di prevenzione
Accanto alla Rottamazione Quinquies, si stanno affermando modelli di gestione integrata del debito fiscale, sviluppati da studi legali e fiscali specializzati nel settore sanitario.
L’obiettivo è fornire alle strutture strumenti di valutazione e piani di rientro sostenibili, senza compromettere la continuità dei servizi e i rapporti con gli enti pubblici.
Tra le esperienze in campo, si distingue la collaborazione tra Consulcesi & Partners e CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, che ha dato vita a un servizio specifico (Soluzione Debito) di analisi e supporto dedicato a cliniche, farmacie e professionisti con esposizioni elevate.
Il metodo prevede un approccio personalizzato, che combina consulenza fiscale, tutela legale e conoscenza delle dinamiche del comparto sanitario, con risultati significativi in termini di riduzione dei debiti e riattivazione del DURC.
“Nel mondo della sanità – osserva Carmine – ogni giorno perso può trasformarsi in un rischio concreto di blocco dei servizi. Serve agire prima, non dopo”.
Verso una sanità fiscalmente sostenibile
La Rottamazione Quinquies rappresenta quindi solo una parte della soluzione. Il vero rilancio del settore passa da una riforma strutturale della gestione fiscale e contributiva, capace di tutelare la continuità operativa delle strutture e garantire un equilibrio tra sostenibilità economica e qualità dell’assistenza.
Dietro ogni debito c’è un servizio, un team di professionisti e un rapporto di fiducia con i pazienti. Sostenere la ripresa del settore sanitario significa anche costruire un sistema fiscale più equo e prevedibile, in cui la regolarità non sia un privilegio, ma una condizione accessibile a tutti.