Fedir al ministro Grillo: “Ridare centralità alla dirigenza professionale, tecnico e amministrativa della sanità”

Fedir al ministro Grillo: “Ridare centralità alla dirigenza professionale, tecnico e amministrativa della sanità”

Fedir al ministro Grillo: “Ridare centralità alla dirigenza professionale, tecnico e amministrativa della sanità”
Nell’augurare buon lavoro al neo ministro, il segretario generale Fedir Elisa Petrone esprime la volontà dei dirigenti di lavorare per il miglioramento della sanità. “Sappiamo dove si annidano gli sprechi e come bisogna fare per far ripartire la macchina pubblica ma senza il dialogo costruttivo con la politica, nella distinzione dei ruoli, poco si può fare”.

Fedir augura buon lavoro al nuovo governo e al ministro della Salute, Giulia Grillo. E in un messaggio esprime l’auspicio che “il nuovo governo del cambiamento tenga in debito conto la necessità di ridare centralità alla dirigenza professionale, tecnico e amministrativa della Sanità, che opera in condizioni sempre più difficili, eppure è il motore delle strutture pubbliche sanitarie che dirige, in uffici che gestiscono enormi risorse e che sono indispensabili al buon funzionamento di ogni struttura”.

Per Fedir “ciò che serve alla Sanità pubblica è infatti una buona organizzazione delle strutture, fatta di funzionari e dirigenti amministrativi adeguatamente formati e sufficientemente autonomi. In questi ultimi anni, invece, si è assistito solo a tagli indiscriminati. Tagli agli organici, con conseguente blocco delle assunzioni, tagli alle strutture con rotazioni e riorganizzazioni, fatte anche con cadenza annuale o biennale, tagli all’autonomia gestionale, con l’invasione della politica che ha portato sempre più dirigenti esterni, sacrificando il merito, tagli agli stipendi e blocco del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Senza dimenticare la mancanza di una seria distinzione fra ruolo medico e amministrativo, a scapito di quest’ultimo".
 
Per Fedir "in uno scenario così complesso, in contesti in cui la corruzione si annida negli uffici pubblici proprio perché non si prova a selezionare e affidare incarichi in base al merito ma secondo requisiti di appartenenza, nulla è stato fatto in questi anni per ristabilire la legalità e per garantire trasparenza nell’amministrazione pubblica per il bene dei cittadini, prima ancora che di tutti gli operatori. La dirigenza tecnico e amministrativa ha dovuto superare continui attacchi e, solo in ultimo, il mancato rinnovo del contratto di lavoro”.

Per il comparto e per il resto della dirigenza le trattative sono partite, ma “per la dirigenza amministrativa (insieme a quella delle Regioni e Enti locali), non si intravede nemmeno l’atto di indirizzo. Il rischio, sempre più concreto, è che la stagione contrattuale 2016 – 2018 si chiuda senza il solo contratto della dirigenza pubblica del territorio, ma pare che nessuno se ne accorga o voglia sentire”.

“Vogliamo lavorare al servizio dei cittadini e non del politico di turno – afferma Elisa Petrone, segretario generale Fedir – e speriamo che il governo del cambiamento interpreti questa nostra esigenza come una esigenza di tutta la collettività. Sappiamo dove si annidano gli sprechi e come bisogna fare per far ripartire la macchina pubblica ma senza il dialogo costruttivo con la politica, nella distinzione dei ruoli, poco si può fare. Spesso quei dirigenti che hanno denunciato casi di incarichi illegittimi o possibili illeciti piuttosto che essere premiati sono stati declassati, costretti a lavorare in condizioni ancora più difficili e soggetti a continui ricatti. In questo senso auspichiamo un vero cambiamento. E chiediamo al neo ministro della Salute di ascoltare tutti gli operatori della Sanità pubblica, compresa la dirigenza tecnica e amministrativa. Ci poniamo come sentinelle della legalità che possono smascherare corrotti e impostori”.

12 Giugno 2018

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