Sottoscritta ieri, presso l’Aran, l’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo all’Area delle Funzioni Locali per il triennio 2022-2024. Il contratto interessa complessivamente circa 13mila dirigenti, così ripartiti: 5.500 dirigenti degli enti territoriali, 5.200 dirigenti professionali, tecnici e amministrativi (Pta) e 2.300 segretari comunali e provinciali.
Il testo, illustra l’Aran in una nota, prevede incrementi medi mensili pari a 444 euro per tredici mensilità. Oltre due terzi delle risorse economiche sono destinati alle voci fisse della retribuzione, rafforzando la componente stabile del trattamento economico.
Tra le novità:
– il rafforzamento delle forme partecipative delle relazioni sindacali in ordine all’Informativa, al Confronto e all’Organismo paritetico per l’Innovazione;
– il rafforzamento delle tutele a favore del personale, con particolare riferimento alle terapie salvavita per gravi patologie, ai congedi per i genitori, al patrocinio legale in caso di aggressioni, alle politiche di ‘age-management’;
– al potenziamento del ruolo della formazione all’interno delle amministrazioni.
Il testo conferma, inoltre, la possibilità di destinare risorse al welfare integrativo, nel rispetto del quadro fiscale vigente.
“Le dichiarazioni congiunte previste dal contratto permetteranno di proseguire gli approfondimenti tecnici su temi quali patrocinio legale, responsabilità disciplinare e revisione delle fasce professionali e dei criteri di passaggio per i segretari comunali e provinciali”, conclude la nota dell’Ara.
Fedir, tuttavia, non commenta la firma con piena soddisfazione. “L’Agenzia – spiega in una nota – ha recepito alcune osservazioni presentate da Fedir con particolare riferimento a quelle orientate a rafforzare il peso delle componenti retributive fisse, con effetti positivi sulla previdenza e sul TFS/TFR. Questo riequilibrio è stato raggiunto spostando una quota maggiore sulla retribuzione strutturale e riducendo invece l’incidenza della retribuzione di risultato”.
Per la dirigenza PTA, spiega la Federazione, “la quota di risorse destinata alla parte fissa è quindi salita fino all’88% delle risorse complessive, mentre per la dirigenza RAL è salita fino al 75% e per i Segretari Comunali fino all’86%. Per la dirigenza PTA l’incremento della quota di retribuzione di posizione parte fissa è stata pari al 10% degli importi del CCNL 16.7.2024, fatta eccezione per i dirigenti con incarico professionali per i quali Fedir ha chiesto ed ottenuto un incremento del 12%, tenuto conto della necessità di rafforzare la quota di ingresso della dirigenza PTA”.
Per Fedir, tuttavia, “non è certamente attraverso le esigue risorse messe a disposizione per la contrattazione collettiva che sarà possibile colmare l’importante gap retributivo di questa dirigenza e dei Segretari con quella di Regioni e autonomie locali. Resta quindi ferma la prosecuzione dell’impegno di Fedir per ottenere risorse aggiuntive dedicate all’armonizzazione degli stipendi nell’area.
“La chiusura rapida di questo contratto – prosegue la Federazione – impegnerà Fedir a lavorare alacremente affinché gli impegni contenuti nelle dichiarazioni congiunte all’ipotesi del CCNL diventino norme esigibili per i Segretari e per la dirigenza RAL e PTA”.
Per il segretario generale, Elisa Petrone, “il Ccnl 2025-2027 costituirà quindi un momento imprescindibile per affrontare e risolvere le numerose problematiche anche di natura giuridica che non è stato possibile approfondire in questa sessione contrattuale”.
Per la responsabile di Fedir Segretari, Maria Concetta Giardina, “non si può non esprimere una profonda delusione in merito a soluzioni che rappresentano solo modeste contropartite economiche. In particolare, rileva con rammarico che le proposte avanzate — sia sul piano giuridico sia su quello economico — sono state sostanzialmente ignorate”.
Petrone e Giardina spiegano che “non si poteva comunque non sottoscrivere il contratto, nonostante le profonde criticità evidenziate, poiché un’eventuale mancata firma avrebbe comportato un ulteriore ritardo nel riconoscimento dei diritti contrattuali della categoria. Fedir si impegna pertanto a sostenere comunque i segretari comunali e provinciali, chiedendo l’urgente apertura della nuova contrattazione per proseguire con determinazione la battaglia nel prossimo CCNL, affinché siano finalmente riconosciute le istanze e la dignità professionale della categoria”, concludono.