Medici e Facebook: reputazione a rischio se la vita privata diventa pubblica

Medici e Facebook: reputazione a rischio se la vita privata diventa pubblica

Medici e Facebook: reputazione a rischio se la vita privata diventa pubblica
Lo sostengono i ricercatori dell’University of Otago, secondo i quali i giovani medici sottovalutano l’impatto che certe informazioni, foto e commenti possono avere sul rapporto medico-paziente.

Facebook è ormai diventato uno strumento comune, anche tra i giovani medici. Che tuttavia ne sottovalutano gli effetti sulla vita professionale. Alcune notizie sulla vita privata di un medico possono infatti creare nei pazienti dubbi sulla sua serietà, fino a mettere in crisi il rapporto di fiducia medico-paziente o alterarlo verso forme troppo confidenziali. Lo sostengono i ricercatori neozelandesi dell’University of Otago coordinati da Joanna MacDonald, che hanno analizzato il comportamento su Facebook di 220 medici laureati tra il 2006 e il 2007, valutando soprattutto il loro utilizzo delle opzioni sulla privacy e la natura del materiale proposto sulle loro ‘bacheche’.
Dall’analisi è emerso che un quarto dei giovani medici non adotta le opzioni per restringere la possibilità di accesso ai loro profili, rendendo di fatto pubbliche a chiunque – pazienti compresi – le informazioni sulla loro vita privata. Nel dettaglio, il 66% dei medici in esame usa Facebook in modo costante e attivo. Ma solo il 63% ha attivato il filtro che limita agli ‘amici’ l’accesso alle informazioni pubblicate nel profilo di Facebook. Le pagine degli altri medici sono accessibili a chiunque e nel 46% dei casi espongono pubblicamente foto mentre bevono alcolici, nel 10% dei casi addirittura foto in stato di evidente alterazione.
“Queste informazioni – commentano i ricercatori -, anche quando riguardano comportamenti legittimi e salutari, possono disturbare i pazienti oppure alterare la natura professionale del rapporto medico-paziente o peggio rovinare la reputazione del medico, come per chi appartiene a ‘gruppi’ come ‘Perverts United’”. Per queste ragioni gli esperti sostengono che durante il percorso formativo ai giovani medici dovrebbe essere insegnato anche a discernere con più attenzione tra pubblico e privato, e verso questo dovrebbero anche spingere le autorità regolatorie.
 

27 Luglio 2010

© Riproduzione riservata

Il Consiglio Nazionale dell’Enpaf approva il budget di previsione 2026
Il Consiglio Nazionale dell’Enpaf approva il budget di previsione 2026

Il Consiglio Nazionale dell’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Farmacisti (Enpaf) ha approvato oggi il budget di previsione 2026, confermando la solidità economica e patrimoniale dell’Ente e inaugurando un nuovo...

Mandelli: “La farmacia è già il primo presidio di salute. Ora regole chiare, investimenti e una riforma che riconosca il ruolo del farmacista”. L’intervento al Consiglio nazionale della Fofi
Mandelli: “La farmacia è già il primo presidio di salute. Ora regole chiare, investimenti e una riforma che riconosca il ruolo del farmacista”. L’intervento al Consiglio nazionale della Fofi

Nel suo intervento al Consiglio nazionale della Fofi, il presidente Andrea Mandelli ha tracciato una fotografia nitida della professione e della farmacia italiana, impegnata in una trasformazione profonda che la...

Federsanità: “Rafforzare il dialogo con il mondo dell’informazione. Servono formazione e dialogo”
Federsanità: “Rafforzare il dialogo con il mondo dell’informazione. Servono formazione e dialogo”

Un Servizio sanitario nazionale in cui il ruolo del management è sostenuto da una forte motivazione personale e da un radicato senso del dovere, ma allo stesso tempo messo alla...

Anche l’assicuratore può essere citato nel processo penale a richiesta del medico imputato
Anche l’assicuratore può essere citato nel processo penale a richiesta del medico imputato

Ancora una pronuncia di costituzionalità in materia sanitaria, recentissima peraltro, visto che reca la data di ieri 25 novembre, questa volta con riferimento a un articolo del codice di procedura...