“Viviamo in un’epoca in cui il progresso tecnologico e l’intelligenza artificiale consentono diagnosi sempre più accurate e interventi all’avanguardia anche in neonatologia, ma devono sempre essere considerati strumenti di supporto che non potranno mai sostituire l’esperienza, la professionalità e l’empatia dei nostri professionisti sanitari”
Così il ministro della Salute Orazio Schillaci in un messaggio inviato ai neonatologi della Società Italiana di Neonatologia (SIN) riuniti in Congresso.
Nel suo intervento, Schillaci ha ricordato i risultati concreti ottenuti grazie alle politiche di prevenzione. “Abbiamo avviato e finanziato la campagna di immunizzazione contro il Virus Respiratorio Sinciziale, che nella stagione 2024-2025 ha determinato una riduzione dei ricoveri fino al 74%, con effetti positivi anche sulla spesa sanitaria”, ha sottolineato, evidenziando come prevenzione e innovazione possano tradursi in benefici reali per i neonati e per la collettività.
Il ministro ha infine rimarcato il valore del dialogo tra istituzioni e comunità scientifica: “Questo congresso affronta con accuratezza tutti gli aspetti che definiscono la neonatologia contemporanea, dalla ricerca alle tecnologie emergenti, fino alla relazione con i genitori e alla sensibilità verso le disuguaglianze sociali”.
Fondamentali i primi mille giorni di vita Il presidente della Sin, Massimo Agosti, ha ribadito la centralità dei primi mille giorni di vita come fondamento della salute futura. “Chi ben comincia è a metà dell’opera: dobbiamo investire nelle prime epoche di vita per porre le basi non solo della crescita fisica, ma anche dello sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale”, ha dichiarato.
Agosti ha ricordato che nel 2024 in Italia sono nati circa 370 mila bambini, di cui oltre 24 mila prematuri: “Alcuni di questi sono estremamente fragili e bisognosi di cure complesse. Accanto alle tecnologie più avanzate è indispensabile un approccio centrato sul neonato e sulla sua famiglia, che valorizzi la presenza dei genitori, il contatto pelle-a-pelle, l’allattamento al seno e la continuità delle cure dopo la dimissione”.
Denatalità e disuguaglianze: le sfide ancora aperte Nonostante la qualità elevata delle cure neonatali in Italia, la SIN richiama l’attenzione sul calo delle nascite e sulle disuguaglianze territoriali. “Si nasce bene, ma si nasce sempre meno”, ha evidenziato Agosti, sottolineando la necessità di maggiori investimenti in personale, strutture e reti perinatali per garantire pari opportunità di salute a tutti i neonati.
La Società Italiana di Neonatologia rinnova quindi il suo impegno a collaborare con istituzioni, associazioni e famiglie per un futuro più equo. “Ogni neonato merita di iniziare la vita con le migliori possibilità, ovunque nasca e cresca – ha concluso Agosti –. I neonatologi sono al fianco dei genitori per costruire, insieme alle istituzioni, un futuro più sano a partire dai primi mille giorni”.