Con la presentazione al Senato della Repubblica del Decalogo bipartisan per la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Parlamento ha inteso dare un segnale forte: sicurezza come priorità trasversale non solo nei documenti, ma nella quotidianità delle imprese e dei lavoratori.
Approvato all’unanimità dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro presieduta dal senatore Tino Magni, il documento – frutto di mesi di lavoro e raccolta dati in collaborazione con il Politecnico di Milano – punta a rafforzare la cultura della prevenzione, riportando al centro dell’agenda parlamentare temi quali la formazione, i subappalti e gli “near miss” (incidenti mancati) nei cantieri.
Tra i punti salienti del decalogo si segnalano: l’ampliamento della formazione specifica anche in lingue straniere e in riferimento ai nuovi macchinari tecnologici, la riduzione dei subappalti a cascata per rafforzare controllo e vigilanza, la raccolta e l’analisi sistematica degli eventi “near miss” in ogni cantiere o stabilimento con premialità per chi segnala, la valorizzazione dell’apprendistato con percorsi mirati alla consapevolezza dei rischi, l’istituzione di rappresentanze dei lavoratori per la sicurezza nei siti produttivi e la promozione della partecipazione dei cittadini tramite segnalazioni sugli stati di pericolo nelle grandi opere.
Vale la pena sottolineare la priorità che viene riconosciuta alla formazione soprattutto se sarà indirizzata con maggiore incisività ai lavoratori con disabilità se si considera quanto ha sottolineato l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sull’uso dell’IA proprio da parte di persone con disabilità.
Per contribuire alla creazione di mercati del lavoro equi ed efficienti, gli sviluppatori di IA e gli acquirenti di strumenti di impiego basati sull’IA devono avviare concreti interventi formativi per superare la discriminazione basata sulla disabilità e il suo impatto sul bacino di talenti, sulla forza lavoro e sui clienti di un’organizzazione.
Il decalogo nasce dalla ricerca sviluppata dal Politecnico di Milano su mandato della Commissione d’inchiesta: un questionario ha coinvolto enti locali, imprese, sindacati e organismi di controllo, con l’obiettivo di fotografare la realtà della prevenzione in tutti i settori e aree geografiche italiane.
L’iniziativa giunge in un momento critico: secondo recenti dati dell’INAIL, nonostante un calo complessivo degli infortuni negli ultimi anni, permangono settori ad alto rischio e un alto numero di incidenti mortali, spesso legati a catene di subappalto, lavoro sommerso e fenomeni non sempre adeguatamente contabilizzati come gli “in itinere” o gli accident-near-miss..
La commissione ha annunciato che monitorerà l’implementazione delle dieci misure e promuoverà interventi legislativi di sostegno entro i prossimi mesi, con l’intento di ridurre sensibilmente il numero degli incidenti sul lavoro, promuovendo la collaborazione attiva di imprese, istituzioni e cittadini.
Domenico Della Porta
Presidente Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali Università degli Studi di Salerno