Un medico di famiglia nei Pronto soccorso per assistere i codici bianchi e verdi

Un medico di famiglia nei Pronto soccorso per assistere i codici bianchi e verdi

Un medico di famiglia nei Pronto soccorso per assistere i codici bianchi e verdi
È la proposta lanciata dall’Associazione italiana medici di famiglia (Aimef) in chiusura della X Assemblea nazionale svolta a Torino nel fine settimana.

Un servizio sanitario organizzato con efficacia ha bisogno di un coinvolgimento diretto dei medici nella pianificazione dei servizi, della partecipazione della medicina di famiglia agli organi di governo delle Asl, della presenza del medico di famiglia in pronto soccorso per i codici bianchi e verdi. Ne sono convinti i medici di famiglia dell’Aimef, che a conclusione della X Assemblea nazionale svolta nel fine settimana a Torino, sottolineano le idee emerse dal confronto. E il medico di famiglia al Pronto Soccorso è, per Aimef, “l’unico modo per rendere più efficiente il servizio, focalizzandolo sull’esperienza e la professionalità di chi eroga i servizi”, spiega il presidente Tristano Orlando. “È la ricetta per evitare inutili sovraesposizioni dei pazienti ad accertamenti clinici che provocano rischi per la salute. È questa la via anche per ridurre gli sprechi sanitari derivanti da cause che vogliamo e possiamo eliminare”.
Nel corso dell’Assemblea, i medici hanno puntato il dito contro l’assenza di dialogo tra medici di famiglia, specialisti e medici che lavorano in urgenza; la prescrizione di troppi farmaci e di esami clinici non necessari, il ricorso al pronto soccorso, anche senza urgenza, da parte degli assistiti. E per promuovere nuove modalità di fruizione dei servizi sanitari, i medici si sono impegnati a incoraggiare cambiamenti nei comportamenti dei propri assistiti riguardo alla salute.
Tra le ricerche cui i medici Aimef lavoreranno, quelle sulla promozione dell’attività fisica, la sperimentazione sulla valutazione del dolore oncologico e studi su altre malattie, allo scopo di mettere in rete le conoscenze acquisite affrontando casi singoli, ma anche per colmare lacune scientifiche e gestionali riconosciute dagli stessi ministeri competenti.

21 Febbraio 2011

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