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Testo unico della sanità. La proposta dell'Omceo di Roma per razionalizzare la normativa  

Centinaia fra leggi, decreti, norme che ad oggi “rallentano, confondono e a volte addirittura spaventano il professionista sanitario e non tutelano il cittadino”. Magi: “Viviamo un momento di cambiamento”, con “criticità importanti”, in primis “la devolution per cui abbiamo 21 Servizi Sanitari Regionali, ognuno con capacità legislativa in materia”. Un Testo unico aiuterebbe “a fare chiarezza e facilitare la comprensione sia dei pazienti che dei medici”.

13 DIC - Armonizzare e semplificare il mare magnum di normative che regolano l’attività sanitaria usando lo strumento del testo unico, come in altri Paesi, per fare chiarezza e facilitare la comprensione sia dei pazienti che dei medici. Questa la proposta lanciata dall’Ordine provinciale di Roma dei medici chirurghi e Odontoiatri di Roma in occasione del convegno organizzato, ieri pomeriggio 12 dicembre, nella Sala del Refettorio della Camera dei deputati.

Centinaia fra leggi, decreti, norme che ad oggi, secondo l’Ordine, “rallentano, confondono e a volte addirittura spaventano il professionista sanitario e non tutelano il cittadino che si rivolge al Ssn”. Da qui la necessità, che è più di una suggestione, di creare un Testo unico della normativa sanitaria “per fare chiarezza e facilitare la comprensione sia dei pazienti che dei medici poiché, come recita l’antico broccardo ‘la legge non ammette ignoranza’”.

“A differenza di quanto avviene in altri settori del nostro ordinamento giuridico la normativa in sanità non dispone di un testo unico caratterizzato da una varietà di fonti legislative costituite principalmente da decreti legislativi e leggi regionali”, ha detto Antonio Magi, presidente Omceo Roma, spiegando il senso dell’iniziativa “Stiamo vivendo un momento di cambiamento, la situazione è di grande tensione. Sicuramente abbiamo delle criticità importanti, una fra tutte è la devolution per cui abbiamo ventuno Servizi Sanitari Regionali, uno differente dall'altro, e ognuno con capacità legislativa in materia. Questo sistema ha creato, e continua a creare, problematiche di natura economiche e programmatorie perché non permette di avere una visione organizzativa e di erogazione unitaria dei servizi del Servizio sanitario nazionale e regionale uguale per tutto il territorio”.

“Ecco – ha aggiunto il Presidente Omceo – , questa sicuramente è una delle maggiori criticità che abbiamo. La legge 189 Balduzzi del 2012, provòa dare delle linee guida che tutte le regioni devono rispettare per avere dei punti fermi. Successivamente per dare un modello organizzativo differente a livello ospedaliero si è sviluppato il DM 70 e successivamente, a livello territoriale, è stato scritto il DM 77 che ha dato vita alle cosiddette Aggregazioni funzionali territoriali con effetti sulla medicina generale, sulla specialistica ambulatoriale interna e sulla pediatria. Di fatto si è trattato di una rivoluzione poiché si è passato da un sistema di natura prestazionale a un sistema di presa in carico. Ma questo sistema non è decollato e oggi la situazione è tale per cui abbiamo necessità di dare delle regole precise, delle linee di indirizzo avendo per la prima volta, a differenza del passato, tante risorse”.

“Sempre in materia di normativa sanitaria – ha detto ancora Magi - permettetemi una battuta. Quando eravamo normali usciva la legge e si applicava. Oggi, approvata la legge, questa non si applica se non escono i decreti attuativi. Ecco, questo ci crea ulteriore confusione in ambito organizzativo per i cittadini, che non sanno esattamente a cosa hanno diritto, e per gli stessi operatori che lavorano in situazioni differenti in ambienti differenti. Ecco per armonizzare tutto questo sarebbe utile, non certo una novità perché in altri settori del nostro ordinamento giuridico già c’è, avere il testo unico della sanità”.

“In Francia – ha aggiunto il presidente dell’Omceo Roma - c'è un testo unico e ci sono arrivati mettendo insieme tutte le leggi che regolano il sistema sanitario. Questo tomo viene automaticamente aggiornato e, se possibile, anche semplificato. Voglio precisare che quello francese e quello italiano sono due sistemi con modalità organizzative completamente differenti. La nostra idea è mettere insieme tutta la legislazione, vedendo quali sono i pezzi che confliggono l'uno con l'altro per eliminarli cercando di farne un testo unico che permetta di fare ordine in questo mare magnum di leggi sanitarie. Su questo abbiamo avuto l’adesione delle istituzioni sia nazionali che regionali e questo ci fa piacere e ci spinge ad andare avanti”.

Per Magi il convegno di ieri è stato “un primo passo importante ma ora si tratta di capire le implicazioni e le prospettive future. Pertanto, la necessità di creare un testo unico sanitario si fa sempre più impellente, poiché una maggiore chiarezza della normativa si traduce in una maggiore fiducia nel rapporto tra paziente e medico”.

“Il senso di quest’iniziativa – ha spiegato Giovanni Carnovale consigliere Omceo Roma promotore insieme al Presidente Magi dell’iniziativa – è immaginare, realizzare e condividere con il legislatore, il testo unico della sanità ovvero una soluzione possibile alle tante problematiche che noi sanitari dobbiamo affrontare quotidianamente. In sostanza può rappresentare una soluzione giuridica alle problematiche burocratiche, amministrative e al tempo che togliamo alla nostra attività e al tempo di cura che potremmo dedicare ai pazienti. Ci siamo chiesti come possiamo cercare di migliorare? Proviamo a interloquire, a chiedere aiuto ai nostri rappresentanti nazionali o regionali, alle nostre Istituzioni. Cerchiamo di capire come fare chiarezza in questo ambito dove c'è molta confusione a partire dalla legislazione concorrente, campo su cui gravitano normative nazionali e regionali spesso in contrasto se non addirittura in contraddittorio tra di loro.

“Da qui – ha aggiunto Carnovale – nasce l'iniziativa di chiedere agli esperti un testo per migliorare la nostra sanità. I nostri giuristi ci hanno consigliato di cominciare a lavorare su un'ipotesi, forse accademica, della creazione di un testo unico per armonizzare norme e leggi che ci governano. Come fare? Lo strumento potrebbe essere il testo unico da realizzare attraverso una legge delega con cui il Parlamento conferisce al governo il potere di organizzare e razionalizzare la materia della sanità con un decreto legislativo. Questo raccoglierebbe in un atto normativo le leggi statali sulla sanità, in modo da organizzarle per dare loro un ordine logico-razionale e per evitare incongruenze e lacune. La creazione di un Testo unico rappresenterebbe un punto di riferimento unico della normativa sanitaria che va dalla responsabilità degli operatori sanitari e delle strutture, passando per l’erogazione delle cure mediche e la gestione dei rapporti di lavoro”.

“L’iniziativa – ha ribadito Cristina Patrizi, segretaria Omceo Roma – è molto molto importante e in questo senso le idee su cosa fare sono chiare. Il testo unico di raccolta delle norme sanitarie di ci stiamo parlando oggi, in questo convegno, mi auguro non rimanga solo di aspetto ‘compilativo’ seppur importante ma che possa diventare un vero strumento legislativo di cui noi medici abbiamo bisogno”.

13 dicembre 2023
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