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Lazio. Istituito tavolo di confronto permanente su assunzioni e valorizzazione personale

Ieri incontro tra il Dg Salute Andrea Urbani e i sindacati. Regione e sindacati si incontreranno entro maggio per verificare lo stato di avanzamento delle procedure di stabilizzazione dei precari sanitari e di internalizzazione dei servizi attualmente svolti da soggetti privati. Rocca: “Il miglioramenteo della qualità e dell’efficienza del Servizio sanitario regionale passa anche attraverso una netta diminuzione della precarietà e dell'instabilità”.

08 MAR - È stato istituito un tavolo permanente di confronto sindacale per il monitoraggio del piano delle assunzioni, delle stabilizzazioni e delle internalizzazioni del comparto sanitario. A riferirlo la Regione Lazio in una nota in cui si fa il punto sui prossimi step e sull’azione di governo regionale in materia di personale, e sull’accordo firmato dal direttore regionale della Salute e Integrazione sociosanitaria, Andrea Urbani, e dalle organizzazioni sindacali, a seguito dell’incontro tra le parti svolto ieri pomeriggio presso la sede della Regione Lazio.

L’obiettivo è quello di “velocizzare le 4289 procedure autorizzate dalla Regione Lazio con una copertura finanziaria di 209,5 milioni di euro, i cui iter sono demandati alle Aziende sanitarie, nei primi 11 mesi del governo Rocca”, spiega la nota riferendo che “è stato riconosciuto anche l’incremento dei fondi contrattuali delle Aziende sanitarie del Servizio sanitario regionale, pari a 145,53 euro pro-capite in base al numero di personale in servizio al 31 dicembre 2018, nel rispetto della legge di bilancio del 2024”.

Inoltre, le Aziende e gli Enti del Servizio sanitario regionale provvedono, nel rispetto delle conclusioni dei percorsi di stabilizzazione, alla proroga dei contratti a termine fino al 30 giugno prossimo, in cui è prevista la scadenza per inviare i progetti di internalizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari alla Regione Lazio.

Nell’ambito della valorizzazione del personale sanitario operante nelle Aziende sanitarie negli Enti del Servizio sanitario regionale nel corso della pandemia Covid-19 (31 gennaio 2020 - 31 dicembre 2021), il direttore Andrea Urbani e le organizzazioni sindacali hanno stabilito la riserva dei posti non superiore al 50 per cento delle selezioni pubbliche per i professionisti sanitari con almeno tre anni di servizio. Si tratta, spiega la nota, di una misura volta alla valorizzazione del lavoro svolto dagli operatori sanitari, già occupati nelle attività esternalizzate dal comparto sanitario pubblico, in linea con la legge regionale 4 del 2017 “Disposizioni in materia di assunzione di personale nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario regionale”.

Per quanto riguarda le procedure concorsuali non avviate ancora dalle Aziende sanitarie, la Regione Lazio e i sindacati di categoria del comparto hanno concordato l’inserimento di una premialità per l’esperienza maturata e la professionalità acquisita dal personale precario del Servizio sanitario regionale. Nel dettaglio:

• l’aumento del 100 per cento del punteggio per il professionista sanitario, qualora partecipasse a una procedura concorsuale bandita dall’Azienda in cui ha lavorato;

• l’aumento del 75 per cento del punteggio per l’operatore sanitario, qualora il concorso fosse bandito da un’Azienda sanitaria diversa da quella in cui è stata maturata l’esperienza professionale.

Le Aziende sanitarie, dal canto loro, potranno valutare la stabilizzazione del personale assunto con i contratti di lavoro flessibile, a partire dai contratti di lavoro autonomo e di collaborazione coordinata e continuativa. In tal caso, le Aziende sanitarie dovranno mettere in campo una procedura selettiva.

Le organizzazioni sindacali hanno concordato con la Regione Lazio che il reclutamento del personale a tempo determinato è una procedura straordinaria e comunque prioritaria rispetto al lavoro interinale e alle esternalizzazioni.

Inoltre, la Regione Lazio effettuerà una mappatura, secondo quanto concordato con i sindacati, dei professionisti sanitari operanti nei pronto soccorso degli ospedali del Lazio, a partire dagli anni 2022 e 2023, per il riconoscimento di un eventuale conguaglio, riservandosi di effettuare ulteriori integrazioni.

Infine, la Regione Lazio e i sindacati si incontreranno entro maggio per verificare lo stato di avanzamento delle procedure di stabilizzazione dei precari sanitari e di internalizzazione dei servizi attualmente svolti da soggetti privati, programmando gli eventuali percorsi volti alla stabilizzazione degli operatori.

L’Amministrazione regionale si dice “soddisfatta del dialogo costante e responsabile con le parti sociali per migliorare il Servizio sanitario regionale, dalla valorizzazione del personale, partendo dalle prestazioni aggiuntive per i dirigenti medici operanti nei pronto soccorso dei nosocomi del Lazio, al reclutamento di nuovi professionisti sanitari fino alla riduzione graduale del precariato e dell’esternalizzazione”.

“L’accordo sindacale che la Direzione Salute della Regione ha sottoscritto con le organizzazioni del comparto sanità- commenta nella nota Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio - rappresenta un metodo di lavoro fatto di ascolto, concertazione fra chi è chiamato a elaborare politiche sanitarie e chi opera quotidianamente per garantire la salute dei cittadini. Procederemo con celerità alle stabilizzazioni del personale per garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, oltre che al piano delle assunzioni e delle internalizzazioni, aumentando la dotazione finanziaria dei fondi contrattuali delle Aziende del Servizio sanitario regionale”.

“Abbiamo istituito – prosegue Rocca - un tavolo di confronto permanente con i sindacati proprio per monitorare l'efficacia e l'applicazione del piano, dandoci appuntamento a maggio per verificare l'effettivo avanzamento delle procedure di stabilizzazione del personale precario. Il nostro impegno per aumentare la qualità e l’efficienza del Servizio sanitario regionale passa anche attraverso una netta diminuzione della precarietà e dell'instabilità che gravano pesantemente sul personale del comparto. Riconoscere la dignità di chi lavora negli ospedali, nelle strutture sul territorio o nelle autoambulanze, significa salvaguardarne il lavoro”, conclude il governatore del Lazio.

08 marzo 2024
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