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Coronavirus. Il direttore sanitario del S. Raffaele di Rocca di Papa non ha i titoli. Diffidato il legale rappresentante della struttura 

Un nuovo terremoto nella struttura già colpita da 86 casi Covid-19 e 4 decessi. La diffida notificata anche all’Omceo e ai Nas. Dai primi rilievi emerge che le misure di prevenzione finora adottate non sono state efficaci e che non si rispettavano le disposizioni impartite dalla Regione sin dal febbraio scorso. La documentazione verrà messa a disposizione delle autorità competenti. La Asl Roma 6 ha indicato uno specifico tecnico della prevenzione che è in loco a coordinare le azioni di monitoraggio e verifica.

16 APR - "È stato ieri diffidato il legale rappresentante della casa di cura San Raffaele di Rocca di Papa perché il direttore sanitario che sta gestendo dal 1° marzo tutta questa fase risulta sprovvisto di titolo di specializzazione. Sono state pertanto avviate le procedure previste dalla norma che prevedono in caso di inadempienza la sospensione dell’autorizzazione". Lo comunica in una nota l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.
 
Si tratta, per l’Unità di Crisi, di “un fatto grave che la gestione sanitaria di un presidio così importante sia stata affidata ad un medico sprovvisto del titolo di specializzazione”.
 
La diffida è stata anche notificata all'Ordine dei Medici di Roma e inviata ai Carabinieri dei NAS. Dai primi rilievi dell’audit clinico che sta svolgendo la Asl Roma 6, in accordo con il SERESMI (servizio regionale sorveglianza malattie infettive – Spallanzani), “emerge che le misure di prevenzione finora adottate non risultano efficaci e che non sono state rispettate le disposizioni impartite dalla Regione sin dal febbraio scorso”, riferisce la nota dell’Unità di Crisi. La documentazione verrà messa a disposizione delle autorità competenti.
 
La Asl Roma 6 verificherà puntualmente il rispetto di queste misure ed ha distaccato uno specifico tecnico della prevenzione che è in loco a coordinare le azioni di monitoraggio e verifica.
 
Un terremoto in una struttura già sotto la lente per avere registrato negli ultimi giorni 86 casi COVID-19 positivi e 4 decessi, situazione per la quale era stata firmata l’ordinanza che impone con decorrenza immediata ulteriori misure di contenimento. L’ordinanza, sentito il Prefetto e il Vice Sindaco, disponeva misure che prevedono fino al 28 aprile un cordone sanitario intorno alla struttura con divieto di accesso all’area interdetta salvo che da parte di fornitori e operatori che devono rispettare perentoriamente alcune indicazioni: contingentamento degli accessi, controllo giornaliero di tutto il personale mediante termoscanner e saturimetro.

16 aprile 2020
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