Roma. Umberto I: I sindacati presentano il ricorso per comportamento antisindacale
Cgil Cisl e Uil: “Gravissime violazioni e direzione arroccata contro i lavoratori. Così a rischio cure e assistenza. Da mesi siamo mobilitati per aprire un confronto con l’azienda, ma la risposta è stata la completa chiusura e il continuo, illegittimo, ricorso a decisioni prese attraverso atti unilaterali”
10 LUG - “Gravissime violazioni della legge e dei contratti, relazioni sindacali al palo e percorsi di cura messi a rischio da una direzione aziendale arroccata contro i lavoratori e i loro rappresentanti”.
Giancarlo Cenciarelli,
Roberto Chierchia e
Sandro Bernardini, segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio, hanno presentato oggi il ricorso al Tribunale di Roma per comportamento antisindacale del Policlinico Umberto I.
“Da mesi siamo mobilitati per aprire un confronto con l’azienda, ma la risposta è stata la completa chiusura e il continuo, illegittimo, ricorso a decisioni prese attraverso atti unilaterali. Il rifiuto di ricevere una delegazione del personale dopo la grande assemblea di lunedì scorso è solo l’ultimo degli episodi di arroganza e prevaricazione. Con questo atteggiamento la situazione rischia di diventare esplosiva e soprattutto si sta facendo scivolare nel caos la ripresa delle attività ordinarie nella fase post-Covid”, attaccano i segretari generali di categoria.
Troppe infatti le questioni aperte e mai risolte tra direzione e lavoratori. Questioni che già durante la fase più acuta della pandemia hanno fatto ballare la tenuta operativa dell’Umberto I, a partire dallo stravolgimento dell’organizzazione aziendale senza alcun coinvolgimento degli operatori in prima linea e dalla completa mancanza di informazioni sull’andamento dei test diagnostici ai lavoratori. “Se il Policlinico si è dimostrato all’altezza di un’emergenza drammatica come quella dei mesi scorsi, è stato solo grazie alla professionalità e all’impegno straordinario di ogni singolo infermiere, oss, tecnico, terapista, ostetrica, professionista o amministrativo in servizio. Cioè di quegli stessi lavoratori a cui l’amministrazione cerca in ogni modo di negare diritti e prerogative sancite dalle norme di legge e dai contratti”.
Sul tavolo (se ci fosse un tavolo) ci sono infatti “temi determinanti che necessiterebbero di una composizione condivisa per salvaguardare la dignità professionale degli operatori e una corretta riorganizzazione della presa in carico dei pazienti”, puntualizzano Cenciarelli, Chierchia e Bernardini. “E invece l’azienda continua a fare carta straccia di leggi e accordi: dall’orario di lavoro imposto senza contrattazione all’assegnazione discriminatoria dei bonus Covid, dalle indennità sottoscritte e poi negate ai trasferimenti arbitrari, dal piano della performance continuamente rimandato alle incognite su salario di produttività e ferie”.
“Abbiamo chiesto alla Regione Lazio di intervenire, ma risposte zero. Ora andiamo avanti con l’azione giudiziaria contro un comportamento chiaramente antisindacale ”, concludono i segretari di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio. “Ma nel frattempo la mobilitazione dei lavoratori non si fermerà. Nei prossimi giorni metteremo in campo le iniziative di protesta necessarie, in preparazione dello sciopero di tutto il personale dell’Umberto I”.
10 luglio 2020
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