Coronavirus. La polemica sull’ex ospedale Forlanini a Roma. “Non è il tempo della nostalgia”. La lettera aperta del collegio di direzione del S.Camillo. Ecco le immagini del degrado in cui versa la struttura chiusa nel 2015

Coronavirus. La polemica sull’ex ospedale Forlanini a Roma. “Non è il tempo della nostalgia”. La lettera aperta del collegio di direzione del S.Camillo. Ecco le immagini del degrado in cui versa la struttura chiusa nel 2015

Coronavirus. La polemica sull’ex ospedale Forlanini a Roma. “Non è il tempo della nostalgia”. La lettera aperta del collegio di direzione del S.Camillo. Ecco le immagini del degrado in cui versa la struttura chiusa nel 2015
Chi chiede oggi la riapertura “dell’ex Forlanini” asseconda la pancia delle persone, giustamente preoccupate della straordinaria e difficile situazione sanitaria, ma non offre nessuna soluzione vicina alla realtà. Sforzi e investimenti devono invece essere destinati al San Camillo che, superata l’emergenza saprà nel tempo valorizzare gli stessi nell’ordinaria assistenza ai pazienti. È quanto scrivono i medici dell'Ao San Camillio Forlanini. Ecco le immagini del degrado in cui versava la struttura già nel 2015, quando fu sancita la sua chiusura.

“Chi chiede la riapertura del Forlanini lo fa non conoscendo sia lo stato attuale del Presidio, nè i principi sui quali oggi si basano i progetti di realizzazione di moderni e funzionali plessi ospedalieri.  Sforzi e investimenti devono invece essere destinati al San Camillo che, superata l’emergenza saprà nel tempo valorizzare gli stessi nell’ordinaria assistenza ai pazienti”.

Scendono in campo dieci direttori di struttura complesso dell’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini che compongono il Collegio di Direzione della struttura romana, Francesco Musumeci, Pier Luigi Marini, Giuseppe Maria Ettorre, Maria Giovanna Salerno, Gianluca Bellocchi, Paola Grammatico, Vittorio Donato, Roberto Faggiani, Roberto Cianni, Angelo Longo, Lucia Mitello, Cinzia Monaco, Marcello Valensise, Paolo D’Aprile, Miriam Piccini e Francesca Puglia.

In una lettera aperta hanno voluto rispondere così alle iniziative, mozioni e petizioni, in favore della “riapertura dell’ex Ospedale Forlanini” per rispondere all’emergenza Covid. Sottolieando che non è questo il momento “della nostalgia”.

Di seguito il testo della lettera aperta firmata dal Collegio di Direzione della struttura romana:
“Il lungo percorso di dismissione del Forlanini fu iniziato 12 anni fa e si concluse 5 anni or sono con il trasferimento all’Ospedale San Camillo delle ultime residuali attività assistenziali.
 
Già all’epoca il nosocomio non rispondeva più ai requisiti strutturali ed organizzativi necessari a garantire l’erogazione di prestazioni ad alta complessità assistenziale quali quelle che si era chiamati a garantire in ragione del ruolo dell’azienda nell’ambito della struttura dell’offerta del Ssr.
Chi oggi – quasi non curante del grave momento che l’intero Paese sta vivendo sotto il profilo sociale, economico e soprattutto sanitario – chiede la riapertura del Forlanini lo fa non conoscendo sia lo stato attuale del Presidio, nè i principi sui quali oggi si basano i progetti di realizzazione di moderni e funzionali plessi ospedalieri.
 
Chi chiede oggi la riapertura “dell’ex Forlanini” asseconda la pancia delle persone, giustamente preoccupate della straordinaria e difficile situazione sanitaria, ma non offre nessuna soluzione vicina alla realtà.
Riteniamo oggi per il bene del nostro Paese – ed in particolare dei cittadini della nostra Regione – dannoso e strumentale dare spazio ad un bisogno nostalgico quale esso è “la riapertura del Forlanini” evocando il ritorno di qualcosa che realmente non esiste. La battaglia che l’intero sistema sanitario sta combattendo contro la diffusione del virus si consuma giorno per giorno, ora dopo ora.
In questo scenario difficile che vede noi professionisti – ognuno per la propria funzione schierata in una lotta collettiva – ci chiediamo come sia possibile anche solo ipotizzare di poter destinare risorse umane ed economiche per “riaprire una struttura” obsoleta con nessuna potenzialità funzionale attuale e prospettica.
Siamo invece consapevoli del grande sforzo che la Regione Lazio sta compiendo in queste ore critiche, mettendo in campo una macchina organizzativa in grado di fronteggiare la diffusione del Covid per la tutela della salute dei nostri cittadini.
 
In questa ottica chiediamo di ampliare “l’investimento di responsabilità” nei confronti del nostro Ospedale. Una struttura già nell’ordinario capace di risponde a quanto richiesto nell’ambito delle iniziative regionali di gestione emergenziale Covit, e – a fronte di investimenti finalizzati- immediatamente pronta ad ampliare e rafforzare il proprio contributo.
 
Riteniamo non sia il momento “della nostalgia”.
Se altri sforzi e investimenti andranno fatti essi devono essere destinati al nostro Ospedale che superata l’emergenza Covit saprà nel tempo valorizzare gli stessi nell’ordinaria assistenza ai nostri pazienti.
 
Qui sotto alcuni scatti che Quotidiano Sanità pubblica per gentile concessione del fotografo Artur Czerwinski. Le foto risalgono all'agosto del 2015 e sono le ultime immagini disponibili sullo stato della struttura chiusa e sigillata proprio in quell'anno. Lo stato di degrado, già allora, è evidente (vedi foto gallery completa).
 

 


 

 

 



 



 

18 Marzo 2020

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