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Asst del Garda senza contratto integrativo

di Manlio Protano

14 FEB - Gentile Direttore,
la legge di riforma sanitaria lombarda del 2015 aveva previsto l’unificazione dei Contratti Aziendali del personale delle ex Aziende affluite nelle nuove e attuali, con unica gestione contrattuale del lavoro dei dipendenti. Per il personale medico della Asst del Garda, dal 2016, tuttora non si ha questo Contratto Integrativo Aziendale (l'ultimo, risale al 2009…) necessario per la gestione del rapporto di lavoro.
 
Intantol'emergenza Covid ha complicato la conclusione di questo percorso, ma non ha impedito il sovraccarico lavorativo per i medici (unitamente ad altre categorie sanitari): oltre a dover garantire l'ordinaria attività, in un contesto di carenza organica e di parziale riorganizzazione (in termini di mobilità aziendale, pronta disponibilità, lavoro straordinario).
 
La mancanza di un Contratto Integrativo, coerente sia con le variazioni legislative dal 2009, sia con l'ultimo CCNL del personale medico del Ssn, ha influito sulle condizioni di lavoro e sulle aspettative professionali dei medici, senza però alcun danno per il Servizio al Cittadino. A suo tempo c'era stata una mobilitazione di tutte le OO.SS. (“Intersindacale Medica") per manifestare questo disagio.
 
Ad oggi registriamo purtroppo che il fronte sindacale si è diviso poiché alcune Sigle hanno trovato sufficiente accordo e condivisione con l’Azienda su alcune parti contrattuali, altre no, tra cui la nostra FVM (Federazione Veterinari e Medici). Noi riteniamo che questa condivisione confermi la miglior valorizzazione del lavoro “gestionale" del medico e delle linee di comando, mentre quella del lavoro professionale, non lo è in modo altrettanto soddisfacente: l' ultimo CCNL vigente (Guida per contrattazione aziemdale), invece, cambia la tradizionale e verticistica valorizzazione e delle competenze, e dà gli strumenti contrattuali per farlo, con i fondi economici a disposizione.
 
Né è pensabile avere tali gratificazione con il ricorso alla Libera Professione Aziendale, indubbiamente di un buon livello quantitativo e qualitativo oltre che mezzo a disposizione per lo snellimento delle liste d'attesa, con l'esigenza di garantire lo standard ordinario e straordinario (emergenza Covid) delle Strutture Ospedaliere e Territoriali.
 
Quanto alla Medicina del Territorio, riteniamo che sia rimasto inattuato il potenziamento delle Strutture Territoriali previsto dalla Legge Regionale 23/2015 ( es. SERD, Servizio Vaccinale) così concausa del “perentorio”coinvolgimento dei medici ospedalieri nella campagna vaccinale, in aggiunta all'ordinaria attività.Con questa lettera noi di FVM vogliamo rendere chiaro a tutti questo pensiero sindacale a tutela del lavoro degli iscritti che rappresentiamo (molto numerosi e significativi nel totale degli iscritti e insieme alle sigle che condividono con noi tali convinzioni).
 
Soprattutto vorremmo e auspichiamo di arrivare ad una convergenza di obiettivi coerenti con le disposizioni nazionali, per il CCIA e condivisa con tutte le OO.SS. (auspicabile, anche, per una “completa" ed “ unitaria “ sottoscrizione di tutte le materie previste). Così come, auspichiamo maggiore condivisione delle nostre aspettative da parte della Direzione Aziendale della Asst del Garda, con la convinzione che questa prospettiva porterebbe ad un reale impulso sulla crescita della qualità e del livello dell'offerta di salute per i cittadini dell’Area del Garda, della Valsabbia e della Pianura Bresciana.
 
Su questo confidiamo nella indiscutibile competenza manageriale e curriculare dell'attuale Direttore Generale, di cui apprezziamo la linea gestionale e il lavoro di cambiamento, positivo soprattutto nelle volontà sinora espressa di potenziamento degli organici e delle strutture, nel futuro e più ampio quadro dell'attuazione del PNRR.
 
Dott. Manlio Protano
Vice presidente vicario FVM (Federazione Veterinari e Medici), Regione Lombardia

14 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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