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15 GIUGNO 2025
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Ma Meloni, Schlein e giornalisti quanto ne sanno di sanità? Prendiamo il premier time di martedì scorso 

di Claudio Maria Maffei

16 MAG - Gentile Direttore,

la sanità è diventato un tema centrale nel dibattito politico e quindi nelle trasmissioni di approfondimento e di attualità che circolano in televisione. Ho voluto fare una verifica sui dati e sui fatti citati negli interventi di figure di politici e giornalisti di alto profilo sfruttando il recente premier time del 13 maggio con le dichiarazioni di Meloni e Schlein riportate qui su Qs e con gli interventi dei giornalisti fatte il giorno successivo a Otto e mezzo condotto su La 7 da Lilli Gruber.

Cominciamo dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, incremento del fondo sanitario a parte (questione su cui sorvolo visto che la querelle tra la maggioranza che ragiona in termini di valore assoluto e l’opposizione che ragiona in termini di percentuale del PIL la diamo per nota), ha proposto tra le altre le seguenti affermazioni, cui seguirà un mio sintetico commento (eventualmente ripreso da altri in alcuni casi):

Passando a Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, il suo intervento trascritto da Qs è stato molto più asciutto e ha riportato solo alcuni dati e fatti:

Sui giornalisti vado più rapido. Mi limito a segnalare una grande confusione nel dibattito che avrebbe bisogno anche di un moderatore con competenze tecniche per evitare affermazioni grossolane o incomprensibili. Cominciamo da Italo Bocchino secondo cui ad esempio:

Una sola affermazione riprendo invece da Massimo Giannini, per il resto convincente, che si è perso in una confusa contestazione dell’aggiornamento dei LEA ricordato da Meloni, LEA che Giannini ha chiamato LEP e che ha assimilato ai costi standard che non c’entrano niente. Ha anche tirato fuori come esempio il problema del diverso costo delle siringhe nelle diverse Regioni il che mi ha fatto capire quanto si fosse perso su questo argomento.

Niente da dire sulle affermazioni fondate dell’altra giornalista Fiorenza Sarzanini, che ha ricordato tra l’altro il sottofinanziamento e la sottovalutazione dei servizi per i Disturbi del Comportamento Alimentare. Quanto a Lilli Gruber, brava come sempre ma un po’ disorientata data la specificità del tema, ho apprezzato la sua sottolineatura che prendersela come fa il Governo sulle liste di attesa con le Regioni pare un po’ strano, visto che in maggioranza le Regioni sono governate dal centrodestra.

Ognuno si può fare una sua idea sulla familiarità di politici e giornalisti sulla sanità. La mia è che troppo scarsa e ne risente sia la qualità delle politiche sanitarie che la qualità della comunicazione giornalistica.

Claudio Maria Maffei



16 maggio 2025
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