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Medico scolastico. La Lombardia boccia l’emendamento del M5S

Mentre nel Lazio procede spedita la proposta di reintrodurre il medico a scuola, che si fa strada anche a livello nazionale, il Consiglio regionale lombardo boccia l’emendamento di Gregorio Mammì presentato all'assestamento di bilancio che chiedeva lo stanziamento di 2 mln di euro, per il 2020-2021, per l’istituzione della figura del pediatra scolastico, incaricato della sorveglianza sanitaria generale e della profilassi nelle scuole.

28 LUG - La reintroduzione della figura del medico scolastico è una proposta che piace. Ma non a tutti. Se infatti la proposta del M5S del Lazio procede spedita, entrando anche tra le proposte del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina per il ritorno in classe nel post emergenza covid, in Lombardia l’idea è stata rigettata. Il Consiglio regionale, al lavoro sull'assestamento di bilancio, ha infatti bocciato l’emendamento presentato dal consigliere del M5S Gregorio Mammì, che chiedeva lo stanziamento di 2 mln di euro per l’istituzione della figura del pediatra scolastico, incaricato della sorveglianza sanitaria generale e della profilassi nelle scuole.

“Si tratta di una figura che è stata da tempo eliminata – afferma in una nota il pentastellato Mammì - e che potrebbe essere utile reintrodurre per affrontare e prevenire problematiche sociali, ormai diffuse sempre più nei giovani, quali i disturbi della sfera psichica, della sessualità, il bullismo, le dipendenze da sostanze o dai social”.

“L'emendamento a mia firma - dichiara il consigliere regionale M5S, Gregorio Mammí - se approvato, avrebbe stanziato risorse adeguate a reintrodurre una professionalità preposta a tutelare la salute di studenti e insegnanti, ancor più essenziale in previsione della riapertura in sicurezza delle scuole dopo l'emergenza COVID-19: un passo fondamentale, in direzione della scuola e di alcune tra le categorie che più hanno sofferto la pandemia, che la Giunta Fontana non ha avuto il coraggio di compiere”.

Per Mammì la figura del medico scolastico avrebbe una utilità ben oltre il covid. “Potrebbe servire ad aiutare i ragazzi e le ragazze ad affrontare alcune patologie molto diffuse tra i più piccoli, come l’influenza, il morbillo o, semplicemente, i pidocchi. Un modo per prevenire e aiutare i giovani e i loro genitori a rintracciare precocemente eventuali problemi. Ma non solo. Il medico, magari confrontandosi con i docenti, potrebbe anche dare consigli ai genitori dei ragazzi per mandarli da specialisti come psichiatri o logopedisti”.

“La presenza di una figura quale quella di un medico nella scuola è rilevante, in quanto punto di riferimento nell’approccio all’infanzia e all’adolescenza”, conclude Mammì.

28 luglio 2020
© Riproduzione riservata

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