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L’Asur sospende la determina 742. Cauta soddisazione dei sindacati

L’Asur sospende la criticata determina 742. A darne notizia l’Anaao Assomed, che cita una comunicazione del Dg Nadia Storti che informa sulla sospensione della determina “fino al completamento del percorso attuativo del nuovo CCNL dell’Area Sanità”. Per l’Anaao si tratta di “importante apertura alle nostre rivendicazioni”, ma bisognerà vedere gli esiti dei prossimi incontri tra Asur e Ooss. L’Intersindacale punta alla revoca della Determina, perché “benché definita ‘sospesa’, resta attiva giuridicamente”.

22 GEN - L’Asur Marche ha deciso di sospendere a determina 742/2019 "fino al completamento del percorso attuativo del nuovo CCNL dell’Area Sanità”. Ne dà notizia l’Anaao Assomed Marche riferendo di una comunicazione ricevuta, firma del Direttore Generale dott.ssa Nadia Storti, nella quale si informa in merito alla sospensione della delibera spiegando che “tutti i contratti in corso – si legge nella nota – dovranno pertanto proseguire senza soluzione di continuità e sono da intendersi pienamente operativi”.


Soddisfatta l’Anaao, secondo cui “la missiva cerca di riportare il sereno in seno alla sanità pubblica e di sospendere temporaneamente la proclamazione dello stato di agitazione di medici e dirigenti sanitari a cui Anaao Assomed Marche era pronta a ricorrere per sostenere le rivendicazioni dei suoi iscritti”. In virtù di tale apertura, il sindacato ha deciso di sospendere temporaneamente la indizione dello stato di agitazione.


Il segretario Anaao Marche, Oriano Mercante ha quindi espresso l’auspicio che “tutte le aziende sanitarie marchigiane, in particolare Ospedali Riuniti di Torrette e INRCA, intendano procedere alla stessa maniera così da riaprire il confronto in un clima di sereno e leale confronto nell’interesse della sanità pubblica, dei cittadini che ne usufruiscono e degli operatori che garantiscono il servizio con professionalità e abnegazione”.


“Resta ben chiaro – afferma Mercante – che il nostro sindacato non accetterà mai un ulteriore taglio degli incarichi di struttura già ampiamente al di sotto dei parametri previsti dalla DGR 1219/2014 per ben 12 UU.OO. complesse e 38 semplici di cui si chiede il ripristino”.


L’Anaao sollecita inoltre l’Ausr, “in previsione della convocazione del 29 gennaio pv vengano fornite alle OO.SS. tutti i dati richiesti per poter rendere operativa tale riunione, nello specifico i dati relativi alla definizione e corresponsione degli emolumenti arretrati 2010-2019 per le singole aree vaste, in particolare 1 e 2”.
 
Più dura la reazione dell’Intersindacale Asur, che anzitutto stigmatizza il fatto che la notizia sia stata data prima agli organi di stampa, e poi chiede “la revoca della Det. 742 /19 la quale, benché definita ‘sospesa’, resta attiva giuridicamente a tutti gli effetti riguardanti la soppressione di 130 incarichi”.

“Nell'incontro convocato per il 29 gennaio, si verificherà se vi sono le condizioni per un confronto chiarificatore al fine di dare risposte certe ai cittadini ed ai dirigenti Sanitari”, afferma la nota dell’Intersindacale che interviene poi sull’altra vertenza, “da non confondere con quella relativa alla determina 742/19”, cioè è quella che riguardava invece la richiesta di sottoscrizione dei contratti collettivi integrativi (CCIA), per i quali erano stati richiesti da tempo i dati riguardanti la costruzione dei Fondi contrattuali e dei residui dal 2010 al 2019. “Non avendoli ricevuti - spiega - l’intersindacale aveva deciso di non partecipare in ASUR alla riunione del 13.01.2020 . A tutt’oggi, si fa rilevare che i suddetti dati, ancorché promessi dalla Dott.ssa N. Storti non sono ancora pervenuti”.

Dall’Intersindacale, infine, una stoccata all’Anaao (tra i due sindacati c’erano già state scintille negli scorsi giorni): “Quanto sopra - scrive l’Intersindacale nella nota - per chiarire una volta per tutte le motivazioni delle due distinte vertenze avviate dall’Intersindacale ASUR , ed evitare che, strumentalmente, come fatto da altro sindacato, si confondano e sovrappongano i problemi”.
 
“Nella Sanità Pubblica non ci si può più permettere di utilizzare le risorse umane e finanziarie in modo inappropriato, con modelli organizzativi improntati ad inefficacia ed inefficienza che rispondono a logiche corporative ed interessi di parte, a scapito del bene comune”, commenta in una nota Antonio Angellotti, Dirigente Medico Veterinario Presidente FVM Marche e Segretario SIVeMP Marche.

 
“Continueremo, afferma Angellotti, la lunga lotta, iniziata fin dal 2011, contro l’impropria riorganizzazione del SSR Marche, non rispettosa della normativa nazionale, che ci ha portato a presentare 11 ricorsi amministrativi. Dapprima sulla mancata distinzione delle strutture tra ospedale e territorio/prevenzione (DGRM n. 1219/2014), poi contro le Determine (dalla n. 350/2015 fino alla n. 361/2017) sul nuovo assetto organizzativo dell’ASUR Marche”.

 
“Vogliamo una Sanità marchigiana che funzioni - aggiunge nella nota Fabiola Fini, Vice Segretario Nazionale del Sindacato Medici Italiani e Vice Presidente Vicario Nazionale della Federazione Veterinari e Medici -. Diciamo basta ad una politica di tagli lineari che non hanno dato risparmi ma solo compressione dei diritti e depotenziamento dell’organizzazione e della qualità dei servizi, per questo, a tutela dei cittadini, puntiamo il dito contro il taglio di 130 incarichi di struttura e reclamiamo trasparenza” aggiunge.
 “Non è ammissibile che l’ASUR Marche dopo otto mesi che l’Intersindacale Medico-Veterinaria insiste con le sue richieste di chiarimento sulla costituzione dei Fondi contrattuali e dei residui dal 2010 al 2019, non presenti ancora i dati  completi richiesti e non dia con un confronto chiarificatore risposte certe ai cittadini marchigiani ed ai dirigenti sanitari” conclude Fini.

 

22 gennaio 2020
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