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Cattolica. Polemiche su assemblea Fials con Frattura. Il presidente convoca i vertici della Fondazione e gli altri sindacati

Per Cgil, Cisl, Uil e Cobas la presenza di Frattura all'assemblea della Fials è “lesiva delle prerogative sindacali delle altre sigle sindacali”. Per  vertici della Fondazione “sarebbe auspicabile avviare un proficuo confronto istituzionale” e “non cercare spazi di mediazione fuori dai contesti ufficiali”. Oggi l’incontro convocato da Frattura, che precisa: “L’ostilità che ci viene rinfacciata non appartiene a noi”.

13 DIC - La Fials invita il presidente del Molise e commissario ad acta per la sanità, Paolo di Laura Frattura, a una assemblea per discutere sui tagli al budget della della Fondazione Giovanni Paolo II previsti dal Piano operativo speciale e scoppiano le polemiche. Contro l’invito, accettato da Frattura, si sono schierati Cgil, Cisl e Uil e i vertici della stessa Fondazione, tanto da convincere Frattura a convocare per oggi pomeriggio un altro incontro “così da poter coinvolgere tutti i soggetti: il presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione, la direzione generale, i sindacati e gli operatori”, come scrive il presidente in una nota di replica alle polemiche.

Per la Direzione generale della Fondazione 'Giovanni Paolo II' di Campobasso, infatti, “l'atteggiamento che sta assumendo il Governatore e commissario ad acta per la sanità, Paolo Frattura”, anche in merito alla sua partecipazione a una assemblea “indetta da una sola organizzazione dei lavoratori, la Fials, che ha preso tale iniziativa senza coinvolgere le altre single sindacali”, desta “grande preoccupazione”. “Il governatore – prosegue la nota diramata ieri dalla Fondazione - manifesta la volontà di incontrare i dipendenti ma si astiene dall'informare gli organi direttivi della Fondazione. Sarebbe, invece, auspicabile avviare un proficuo confronto istituzionale, coinvolgendo i soggetti legittimati al governo della struttura e non cercare spazi di mediazione fuori dai contesti ufficiali. L'ennesimo atto di ostilità nei confronti della Fondazione  che va esattamente nella direzione opposta rispetto ad un atteggiamento costruttivo e propositivo che deve caratterizzare le istituzioni”, termina la nota.

Le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Cobas, anch’esse in una nota diramata ieri, sottolineavano invece la “netta e ferma contrarietà all'iniziativa, perché in contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente e lesiva delle prerogative sindacali delle altre sigle sindacali presenti in azienda, prime firmatarie del Contratto di lavoro applicato dalla Fondazione”. Dopo queste premesse, la diffida e l'invito a ciascuna delle parti coinvolte “a desistere da tale illegittimo comportamento e a favorire le corrette relazioni sindacali”.

In particolare, nella nota i sindacati chiedono alla Fondazione di “procedere al ripristino, in tempi brevi, della correttezza delle giuste relazioni sindacali, convocando al più presto le parti interessate e permettendo la più ampia legittimazione e partecipazione al tavolo aziendale, per la discussione e ricerche della soluzione organica alle varie  problematiche, presenti in azienda”. In assenza di riscontro - terminano le parti sociali – “metteremo in atto tutte le procedure sindacali previste dalla normativa vigente e dal Contratto collettivo nazionale di lavoro, a difesa e tutela dei diritti dei lavoratori e delle onorabilità delle rispettive organizzazioni Sindacali”.

Nella serata di ieri la replica di Frattura e la convocazione del nuovo incontro. “La sala piena di questa sera ha spazzato via i dubbi e i timori espressi poco prima dell’incontro dalla direzione generale della Fondazione Giovanni Paolo II. L’atteggiamento ‘assunto dalla più alta carica istituzionale della Regione Molise’ non ha preoccupato nessuno, né tantomeno è apparso come un tentativo di invasione o di reclutamento coatto. Ho accettato un invito che mi è stato espressamente formulato da una sigla sindacale. Mio costume e soprattutto mio dovere rispondere ai dubbi dei cittadini, in questo caso operatori della sanità. L’ho sempre fatto con tutti, con i dipendenti delle strutture pubbliche come con quelli delle strutture convenzionate. Momenti del genere, a mio avviso, sono preziose opportunità per confrontarsi, capire e capirsi”.

Per Frattura “lo sono talmente tanto - è una mia profonda convinzione - che alla luce delle perplessità espresse dalle altre organizzazioni sindacali per le modalità con le quali l’assemblea di questa sera è stata convocata, alla luce delle rimostranze avanzate dagli organi direttivi della Fondazione stessa, ho chiesto ai presenti di rinviare il confronto a domani, martedì 13 dicembre, alle ore 16, così da poter coinvolgere tutti i soggetti: il presidente e il consiglio di amministrazione della Fondazione, la direzione generale, i sindacati e gli operatori”.

“La disponibilità accordatami da chi era in attesa di ricevere risposte e chiarimenti già stasera – prosegue la nota di Frattura - mi pare la migliore risposta a certe insinuazioni. La più efficace replica alle osservazioni avanzate dalla direzione generale della Fondazione sul prossimo e imminente giudizio dei cittadini molisani sull’operato del nostro governo regionale. Le rimandiamo al mittente, altro non possiamo”.

“L’ostilità che ci viene rinfacciata – conclude il presidente del Molise - non appartiene a noi. Stasera l’abbiamo dimostrato ancora una volta tornando sull’investimento che vogliamo fare per valorizzare il percorso dell’integrazione. Se qualcuno prova a fare muro contro muro non ci vedrà mettere mai un altro mattone, se ciò dovesse andare contro i lavoratori della nostra sanità  e contro il diritto a una sanità di qualità che i molisani hanno e che i medici, gli infermieri e il personale del nostro servizio sanitario ci assicurano ogni giorno con il loro lavoro”.

13 dicembre 2016
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