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Il Molise e le Unità di degenza infermieristiche. D’Innocenzo (Dg Salute): “Una rete innovativa e di qualità per i cittadini”

Nei giorni scorsi inaugurate le prime due Udi a Larino e Venafro. Il Direttore generale regionale della Salute illustra le novità: “Accesso a degenze a gestione infermieristica avverrà su base di appositi criteri di eleggibilità su proposta del Medico di famiglia e di quello ospedaliero dell’unità Operativa di riferimento, in accordo con il Coordinatore Infermieristico della Degenza e con la collaborazione dell’infermiere Case Manager”.

22 DIC - In Molise sono state inaugurate nei giorni scorsi nei presidi territoriali di Larino e Venafro le prime due unità di degenza a gestione infermieristica (Udi). Per la Regione “una scelta adottata in coerenza con gli obiettivi di riqualificazione della rete territoriale e ospedaliera previsti dal Programma operativo straordinario 2015-2018. Contestualmente, saranno attivati anche i primi ambulatori infermieristici con l’obiettivo di fornire un punto di ascolto sanitario alla popolazione, migliorando l’accessibilità e assicurando la continuità assistenziale attraverso l’integrazione tra i servizi e i professionisti delle reti territoriali e ospedaliere”. Ma ad illustrare, in una nota stampa, il funzionamento e le finalità delle innovative unità di degenza infermieristica è la dottoressa Marinella D’Innocenzo, direttore generale della Salute per la Regione Molise.

“La degenza a gestione infermieristica – spiega – è una struttura moderna, un modello organizzativo innovativo, sperimentato da tempo in molte Regioni italiane, che si rivolge a persone senza limiti di età, caratterizzati da non autosufficienza, anche temporanea, nella fase della malattia in cui non sono richiesti un elevato impegno tecnologico e la presenza/assistenza medica continuativa come nel ricovero ordinario per acuti”.

“La degenza infermieristica – prosegue - può accogliere persone dimesse dall’ospedale per acuti, inserite in un percorso di continuità assistenziale ed il cui bisogno sanitario è quello di mantenere e completare la stabilizzazione clinica raggiunta durante il ricovero prima di tornare a casa in assistenza domiciliare e/o di essere trasferite in un'altra  struttura sanitaria. In quest’ottica, costituisce un’alternativa di cura e di assistenza per pazienti post acuti o per soggetti con patologie cronico-degenerative in fase di riacutizzazione contribuendo a:
- Ridurre giornate di degenza ospedaliera inappropriate;
- Limitare gli ingressi a carattere definitivo in strutture residenziali, legati all’insorgenza di difficoltà familiari e sociali o alle difficoltà di gestione delle mutate condizioni fisiche e funzionali dell’anziano dopo un’evenienza acuta;

“L’accesso alle degenze a gestione infermieristica – ancora Marinella D’Innocenzo –, avverrà sulla base di appositi criteri di eleggibilità su proposta del Medico di Medicina Generale e/o Medico Ospedaliero dell’unità Operativa di riferimento, in accordo con il Coordinatore Infermieristico della Degenza e con la collaborazione dell’infermiere Case Manager, al quale è affidata la gestione del caso fino alla dimissione e/o trasferimento in altra struttura. Nella degenza infermieristica, l’assistenza sarà in carico al personale infermieristico, che gestisce direttamente l’assistito, fornendo prestazioni assistenziali sulle 24 ore con il supporto di personale sociosanitario (OSS). La responsabilità organizzativa della degenza infermieristica è affidata al coordinatore infermieristico”.

“Ulteriore step verso il cambiamento di rotta”. Per il dg salute della Regione Molise “ambulatori infermieristici, unitamente alle degenze infermieristiche, costituiscono l’ulteriore step per “avvicinare la sanità ai cittadini molisani”.

“L’obiettivo che la Regione Molise si è posta attraverso queste soluzioni organizzative è quello di creare una rete assistenziale di alto valore in cui i servizi e i professionisti del SSR si muovono secondo le esigenze di salute della popolazione  molisana. Gli ambulatori infermieristici, infatti, costituiscono un snodo organizzativo essenziale per riorientare l’offerta sanitaria territoriale del SSR”.

Sono strutture organizzate ed integrate nel sistema dei servizi territoriali ed ospedalieri, dirette da professionisti dell'area infermieristica che operano in collaborazione con:
- i Medici di Medicina Generale
- i Medici di Continuità Assistenziale
- i medici specialisti dell'ospedale e del territorio
- con gli altri professionisti sanitari
- gli assistenti sociali.
 
“L'ambulatorio infermieristico sarà collocato all'interno dei presidi sanitari aziendali (in tutti i poliambulatori e/o nelle future case della salute), ma anche nei piccoli centri abitati a supporto dell’infermiere di comunità con l’obiettivo di assicurare, 7 giorni su 7, un punto di ascolto e/o risposta alle esigenze di salute della popolazione.  Infatti, l'attività dell'ambulatorio Infermieristico, basata sulla presa in carico, non si limiterà alle prestazioni di tipo tecnico, ma si rivolgerà verso ambiti educativo relazionali, di counselling, di consulenza, di informazione, di autogestione della salute nei suoi aspetti preventivi e comportamentali, aspetto essenziale per lo sviluppo di una cultura sanitaria fondata sulla promozione e sul mantenimento dello stato di salute della popolazione”, conclude Marinella D’Innocenzo.  

22 dicembre 2016
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