Pazienti cronici pediatrici, Batzella e Bono (M5S): “Giunta garantisca continuità assistenziale oltre la maggiore età”
I due consiglieri hanno raccolto le preoccupazioni degli infermieri pediatrici del Regina Margherita di Torino riguardo le difficoltà dei pazienti cronici nell’ottenere, superati i 18 anni di età, una continuità assistenziale dall’ospedale pediatrico ad un centro di riferimento per adulti. Per gli infermieri pediatrici anche rischi di naturale legale: “Assistere i pazienti adulti significherebbe esercizio abusivo della professione”.
27 LUG - “La Giunta e l’assessore Saitta ampliano la continuità assistenziale in modo da offrire ai pazienti pediatrici cronici un chiaro percorso negli ospedali piemontesi ed evitare problemi di natura legale agli infermieri pediatrici”. A chiederlo è il consigliere regionale piemontese del Movimento 5 Stelle
Davide Bono, che ieri pomeriggio, insieme alla consigliera pentastellata
Stefania Batzella, ha incontrato una delegazione di infermieri pediatrici dell'ospedale Regina Margherita di Torino. “Questi – spiegano i consiglieri in una nota - hanno segnalato le difficoltà dei pazienti cronici quando raggiungono la maggiore età nell'ottenere una continuità assistenziale dall'ospedale pediatrico ad un centro di riferimento per adulti”.
“Ricordiamo che l'ospedale Regina Margherita è un ospedale monospecialistico pediatrico e quindi vengono assistiti e curati quasi esclusivamente pazienti di età da 0 ai 18 anni – spiega la consigliera Stefania Batzella -. E' presente comunque anche una percentuale di pazienti che nonostante abbiano superato il 18esimo anno di età continuano ad essere seguiti e curati nella struttura proprio perché spesso non vi è una rete di servizi territoriali che permettono la continuità delle cure. Gli infermieri pediatrici in seguito a quanto stabilito dal decreto ministeriale 70 del 1997 si trovano in una situazione di seria difficoltà”. La norma, chiarisce infatti la nota, “regola la figura e il profilo professionale dell'infermiere pediatrico e ne stabilisce le competenze, tale figura si deve occupare solo di seguire i minori in quanto specialista in infermieristica pediatrica e non in infermieristica generalistica. Assistere i pazienti adulti significherebbe quindi un esercizio abusivo della professione”.
Per questo i due consiglieri del Movimento 5 Stelle sollecitano la giunta e l’assessore alla Salute
Antonio Saitta ad intervenire per “tutelare i lavoratori e garantire la continuità assistenziale ai pazienti”.
27 luglio 2016
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