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Dove la crisi non c’è. A Bolzano campagna straordinaria per assumere 100 medici e 120 infermieri. Lo scopo? Migliorare i servizi, garantire il turn over e l’orario di lavoro. Intervista al DG della Asl Thomas Schael 

“Nessuna emergenza assistenziale legata alla carenza di personale”, tiene a chiarire il direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige (Asdaa), Thomas Schael. Il reclutamento di un numero così consistente di personale servirà ad avviare progetti innovativi, a coprire i pensionamenti e a garantire l’ottemperanza delle norme sui turni di lavoro. La conoscenza del tedesco è obbligatoria ma c'è un anno di tempo per impararlo

04 MAG - Organizzazione efficiente, progetti innovativi e professionalmente stimolanti, qualità della vita e attenzione alle esigenze familiari, e poi retribuzioni "in media il 30% più alte che nel resto d'Italia". E' questo che promette l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige (Asdaa) ai medici e agli infermieri in cerca di lavoro, invitati a partecipare al grande concorso che l'Azienda ha messo in cantiere per assumere ben 100 nuovi medici specialisti e 120 infermieri. In questa intervista il direttore generale dell'Asdaa, Thomas Schael, spiega al nostro giornale le ragioni di questa consistente campagna di reclutamento di forza lavoro sanitaria. E sull'obbligo per i candidati di avere una perfetta conoscenza della doppia lingua italiano-tedesco per ottenere un contratto a tempo indeterminato rassicura: "E' un elemento imprescindibile, ma non è un ostacolo insuperabile".
 
Dottor Schael, l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha lanciato un programma di assunzioni per oltre 200 professionisti sanitari, tra medici specialisti e infermieri. Si tratta di un numero molto consistente. E’ una manovra decisa per far fronte a un’emergenza causata dalla carenza di operatori sanitari in Alto Adige?
Assolutamente no, non c’è alcuna emergenza: il personale attualmente operante in Alto Adige è più che adeguato a coprire i bisogni assistenziali della popolazione. La nostra, però, è un’Azienda che vuole offrire il massimo ai cittadini e che a questo scopo ha avviato una serie di progetti innovativi, sia ospedalieri che territoriali, che necessitano di professionisti qualificati per essere realizzati. Il programma di assunzioni straordinarie risponde inoltre alla fisiologica necessità di sostituire il personale in pensionamento e alla volontà della nostra Azienda di garantire al nostro personale il rispetto delle norme sui turni di lavoro e di riposo.

Può fornirci qualche cifra per capire il peso delle nuove assunzioni rispetto all’attuale organico dell’azienda?
Attualmente in Azienda lavorano circa 1.200 medici e 4.000 infermieri. I nuovi concorsi riguardano 100 medici in 39 ambiti specialistici e 120 infermieri. Indubbiamente si tratta di un consistente potenziamento degli organici, ma abbiamo la pretesa di costruire il migliore sistema sanitario del Mitteleuropa e per la presenza di professionalità qualificate è una condizione imprescindibile per realizzarlo.

In Alto Adige non c’è un piano sanitario dal 2004 e la definizione di una riforma del sistema sanitario procede con difficoltà. Come vi siete mossi per scegliere i nuovi progetti da realizzare e per valutare il fabbisogno di personale del sistema?
Abbiamo utilizzato gli indicatori demografici e di salute in nostro possesso. La Giunta, con una delibera del febbraio 2015, ha tracciato una serie di linee di indirizzo e stimato un fabbisogno finanziario da qui al 2020. Sulla base di queste indicazioni l’Azienda ha elaborato e continuerà ad elaborare le azioni migliori per offrire un’eccellente risposta di salute possibile.

Può citare alcuni dei progetti innovativi che avete messo in cantiere?
Stiamo lanciando un progetto di telemedicina che coinvolgerà inizialmente qualche centinaio di pazienti ma che auspichiamo di ampliare al più presto a tutti i pazienti cronici dell’Alto Adige, che sono oltre 100 mila. Un altro progetto riguarda l’infermiere di famiglia per rafforzare la medicina del territorio secondo un modello che prevede un infermiere ogni 500 abitanti. C’è poi tutta una serie di progetti innovativi che riguardano gli ospedali, come la Stroke Unit di Bolzano, per il funzionamento dei quale c’è chiaramente bisogno di personale medico, infermieristico e tecnico qualificato.

Anche la metodologia di reclutamento lanciata dall’Azienda è molto innovativa. Si va dai contatti personali a un network con partner strategici, fino all’utilizzo dei social, del business-network e dei media dedicati all’area medica. Come mai questo dispiegamento di forze?
Riteniamo che l’avviso pubblico non sia uno strumento sufficientemente adatto a richiamare l’attenzione dei potenziali candidati. Abbiamo quindi deciso di muoverci come si fa nel settore privato, nominando due “reclutatori” che accompagneranno ogni candidato lungo tutto il processo che va dalla presentazione della domanda per il bando all’assunzione.

Il patentino bilingue può rappresentare un ostacolo per molti professionisti italiani. Se non ci fossero sufficienti candidati bilingue, come si procederà?
Per i non bilingue è prevista la possibilità di ottenere un contratto a tempo determinato della durata di un anno a tempo, rinnovabile. In questo lasso di tempo, chi crede che l’Alto Adige sia la realtà lavorativa e di vita giusta imparerà il tedesco, così come io ho a mio tempo imparato l’italiano. Una volta acquisita la conoscenza della seconda lingua, il professionista avrà la possibilità di ottenere un contratto a tempo indeterminato. La conoscenza di entrambe le lingue, considerate le caratteristiche del nostro territorio, è imprescindibile, ma non è un ostacolo insuperabile.

Perché medici e infermieri dovrebbero scegliere l’Alto Adige e l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige?
Come Azienda siamo caratterizzati da una organizzazione efficiente e, come detto, guardiamo molto all’innovazione. Si tratta, dunque, di un ambiente professionalmente stimolante. Inoltre le nostre buste paga sono in media il 30% più alte che nel resto d’Italia, perché riconosciamo il trattamento economico più alto previsto dal Contratto Collettivo, ottemperiamo all’adeguamento inflazionistico e chi ha il requisito del bilinguismo può contare anche su un bonus in busta paga. Mi sembrano buoni motivi per desiderare di lavorare in Alto Adige. A questo si aggiunge una qualità di vita altissima, infrastrutture ottime e una bellezza paesaggistica che fa dell’Alto Adige una meta turistica molto ambita. L’Alto Adige può dunque rappresentare la giusta scelta di lavoro e di vita.

Sulla homepage dell’Asdaa campeggia la campagna “Cerchiamo Lei!”, dedicata proprio alle nuove assunzioni. All’interno si elencano alcuni dei vantaggi offerti dall’Azienda, tra cui l’attenzione alla famiglia.
Consideriamo l’attenzione alla famiglia un aspetto molto importante. Del resto non si può ignorare che la maggior parte della componente infermieristica sia donna e che anche tra i medici sia in atto un forte processo di femminilizzazione. La nostra Azienda è sensibile già da tempo alla conciliazione tra lavoro e famiglia, tanto che il 50% del personale del comparto lavoro part time. Non credo che ci siano molte realtà in cui la flessibilità di lavoro sia garantita in questa misura. Da noi le donne medico e le infermiere sono anche mogli, madri e figlie, non chiediamo a nessuna di loro di scegliere tra vita privata e carriera.

Quali saranno i prossimi step?
Già entro estate sarà possibile disporre dei primi nuovi collaboratori. La selezioni riguarderà prioritariamente gli anestesisti, i ginecologi e i pediatri, poi si procederà con le altre branche a bando. E se non dovessero essere coperti tutti i posti disponibili, siamo già pronti a lanciare un nuovo bando ad ottobre.

Per informazioni: carriera@asdaa.it
Sito web: www.asdaa.it/carriera


Lucia Conti

04 maggio 2016
© Riproduzione riservata

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