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Contratto. Sindacati in rivolta: “I patti vanno rispettati” 

Ieri presidio davanti all’Apss. Cisl Fp, Fenalt, Uil Fpl e Nursing Up denunciano come, a 9 mesi dalla firma del protocollo d’intesa con l’assessore Segnana sugli atti di indirizzo per dare avvio alle trattative, “non abbiamo avuto alcun riscontro, in un clima dove, oltre ad assistere ad un immobilismo da parte dei vertici, i professionisti se ne stanno andando verso altri fronti”.

07 SET - La parola d’ordine delle sigle sindacali Cisl Fp, Fenalt, Uil Fpl e Nursing Up, che ieri hanno presidiato in forma unitaria davanti alla sede di Apss di Trento, è che “i patti devono essere rispettati” ed il riferimento è ai contenuti del protocollo di intesa firmato lo scorso 5 dicembre con l’assessore alla salute Stefania Segnana dove si impegnava di impartire con APRaN i necessari atti di indirizzo per dare avvio alle trattative con le OO.SS..

Nello specifico, tutte le OO.SS. hanno congiuntamente chiesto:

1. Di impartire delle direttive entro 90 giorni per dare il via alla formulazione del nuovo ordinamento, a questo scopo saranno destinati 1.000.000 di euro e in aggiunta lo 0,9% del monte salari lordo dipendente corrispondente ad altri 2.200.000 di euro;

2. erogare ai dipendenti con la busta paga di settembre, sotto forma una tantum, i 5.000.000 di euro derivanti dalle economie aziendali;

3. attivare un tavolo con Apss ed O.O.S.S. sulla effettiva reinternalizzazione in Azienda di servizi tecnico-economali, attualmente gestiti da aziende esterne;

4. Riprendere in Apran la revisione della parte giuridica del contratto, ormai vecchia di quindici anni, con particolare riguardo agli istituti del part time e della conciliazione vita-lavoro.

“Dopo nove mesi tonti tondi – dichiarano unitariamente le organizzazioni sindacali, Cesare Hoffer (Nursing up), Giuseppe Pallanch (Cisl), Paolo Panebianco (Fenalt) e Giuseppe Varagone (UIL) – da quel protocollo d’intesa firmato a dicembre con la massima parte in causa, l’assessore alla salute, Stefania Segnana, non abbiamo avuto alcun riscontro, in un clima dove oltre ad assistere ad un immobilismo da parte dei vertici, i professionisti visto la malpartita se ne stanno andando verso altri fronti, con la conseguenza che sarà sempre più difficile mantenere nei confronti dei cittadini adeguati standard assistenziali e di prestazione”.

“Non sarà mica che con le votazioni provinciale del prossimo ottobre – sospettano le OO.SS. - che pensano di far slittare tutti questi accordi per poi lasciare tutto com’è come hanno fatto ad esempio con la parte normativa del CCPL ormai fermo nel lontano 2007? E poi la cosa che più fa arrabbiare è che la provincia si era impegnata ad una attivazione di un tavolo congiunto per reinternalizzare i servizi, mentre sfocia l’idea di esternalizzare il Cup e favorendo l’ingresso delle cooperative”.

Per i sindacati, se vogliamo essere attrattivi e trattenere il personale, bisogna agire con celerità in termini di riconoscimento economico, dei percorsi di carriera e migliorando la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, altrimenti continuerà la fuga verso l’esterno, il settore privato o la libera professione, depauperando il settore pubblico di fondamentali e competenti risorse umane.

Endrius Salvalaggio

07 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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