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Puglia. Ussmo su riordino ospedaliero: “Guardiamo la luna e non il dito”


Così il segretario regionale del sindacato medici ospedalieri, Lavalle Franco. "Il consiglio che Ussmo vuole dare alla politica è quella di smettere di litigare sul nulla e di aggregare le forze, con le altre regioni meridionali, per sovvertire il trend che vede il Sud sistematicamente penalizzato quando c’è da ottenere il riparto di fondi per qualunque attività".

16 MAR - "Guardiamo la Luna e non guardiamo il dito!". Questo l'appello del  segretario regionale dell'Ussmo, Franco Lavalle, a proposito del recente riordino della rete ospedaliera pugliese. Lavalle, nel ribadire il suo stop alle polemiche, invita tutti a concentrarsi sulle cause che hanno portato a questa decisione da parte della Giunta. "Ci sarà un motivo per cui avviene tutto ciò? La risposta è presto data. La Puglia è definanziata nella spartizione del Fondo Sanitario Nazionale. Come lo è il resto del Sud".
 
E spiega: "Da parecchio tempo stiamo assistendo alla sollevata di scudi nei confronti del Presidente della Regione Puglia da parte di Sindaci, Cittadini, Organismi vari in merito al riordino della rete ospedaliera che il Presidente Emiliano ed il Direttore Generale Gorgoni hanno portato alla ratifica da parte dell’Assemblea Regionale. Ognuno adducendo ragioni più o meno valide che alla fine della discussione si traducono, nella maggior parte dei casi, in un nulla di fatto. Questo perché la coperta è troppo corta ed alla fine da qualche parte bisogna tagliare per reperire risorse. Procedura che non può che lasciare scontenti alcuni amministratori locali e, momentaneamente, salvi altri ospedali ed il relativo personale".
 
"Con il tempo vedremo se la chiusura sarà una reale chiusura o una pseudo chiusura che porterà pochi benefici all’economia regionale e molti disagi a cittadini e operatori sanitari, tra i quali i medici, primi responsabili del governo clinico della sanità. Ma non è su questo, al momento, che vogliamo cimentarci. Siamo fermamente convinti che la piena responsabilità della decisione sia della Giunta e della Politica, specie se questa decisione è stata assunta senza il coinvolgimento di altre forze, in prima battuta dei medici e, poi, degli altri operatori sanitari. Ussmo, invece - sottolinea Lavalle - invita tutti a spostare il campo di osservazione".
 
Per il segretario regionale Ussmo è quindi necessario concentrarsi sul definanziamento del Sud. "La nostra Regione già da anni è spremuta come un limone. Dapprima con il piano ospedaliero Fitto ed il blocco delle assunzioni, cosa che si è ripetuta con il governo Vendola e con l’attuale. La Puglia colpita dal piano di rientro e dalle necessità della spending review ormai presenta una situazione della sanità pubblica agonizzante. Il definanziamento è nei numeri. Rispetto all’Emilia Romagna, una realtà di eccellenza, e paragonabile alla Puglia come popolazione, noi riceviamo oltre un miliardo e seicento milioni in meno di finanziamento della spesa sanitaria (e derivante dalla spartizione del predetto Fondo) ed abbiamo circa 20.000 unità in meno di operatori sanitari".
 
"E’ un dato di fatto incontrovertibile - prosegue -. Noi non siamo peggio delle altre Regioni, anzi, siamo più bravi perché riusciamo a sostenere un Sistema Sanitario Regionale con prestazioni in alcuni centri, di eccellenza, nonostante le scarse risorse, quasi da fame. E la mobilità passiva, a volte è sostenuta dai lunghi periodi di attesa per ricoveri ed esami. Allora il consiglio che Ussm vuole dare alla politica è quella di smettere di litigare sul nulla e di aggregare le forze, con le altre regioni meridionali, per sovvertire il trend che vede il Sud sistematicamente penalizzato quando c’è da ottenere il riparto di fondi per qualunque attività. E, in questo caso, l’appello nostro è pressante perché si parla della salute dei Cittadin"i.

16 marzo 2016
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