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Aggredito medico a Monopoli. Anelli (Fnomceo): “Ci costituiremo parte civile in tutti i processi”


Il sanitario, che racconta lui stesso la sua brutta esperienza, è stato aggredito da un paziente che voleva essere visitato per primo. Prima aggressioni verbali e poi uno spintone e calci e pugni. La Fnomceo valuterà di istituire un fondo per costituirsi parte civile in tutti i processi contro i medici vittima di aggressioni.

23 DIC - Trauma toracico, due costole rotte, una ferita al labbro inferiore, escoriazioni al volto e alle braccia. Oltre a uno stato di ansia generalizzata, dovuta al trauma.
 
Parla drammaticamente chiaro il referto del medico aggredito da un suo paziente, già noto per essere incline alla violenza, ieri nel tardo pomeriggio all’ospedale di Monopoli, in provincia di Bari.
 
Il racconto del medico aggredito. “Il tutto è accaduto ieri sera nell’ambulatorio di ortopedia del Presidio Ospedaliero di Monopoli, che si trova distante dal reparto di degenza - racconta la vittima - Mi stavo recando in ambulatorio con una signora che aveva chiesto di poter avere informazioni, trovavo un noto personaggio, frequentatore del pronto soccorso e dell’ambulatorio, che, iniziando a straparlare e a offendere, chiedeva di essere visitato per primo. Invitato ad attendere in corridoio, questi si dirigeva nel corridoio che funge da sala di attesa”.
 
“Ero seduto dietro la scrivania dell’ambulatorio, chiedendo informazioni al medico del Pronto Soccorso, che mi riferiva che avevano già chiamato la Polizia. Il personaggio – prosegue il medico - entrava correndo, e scaraventandomisi addosso mi faceva cadere a terra con tutta la scrivania, continuando a colpirmi con calci e pugni mentre ero a terra. Per fortuna l’intervento dell’ausiliario evitava che fossi colpito anche con un pesante sgabello. Subito dopo l’aggressore scappava, evitando gli agenti della polizia che erano tempestivamente accorsi”.
 
“Già da tempo avevo segnalato alla direzione l’assenza di personale infermieristico di assistenza al medico in ambulatorio ed il fatto che i pazienti inviati dal pronto soccorso giungessero in ambulatorio senza l’accompagnamento di nessuno - si rammarica il medico -. Nel passato la stessa persona aveva più volte avuto discussioni accese, sempre inviato dal Pronto Soccorso,  minacciando anche una collega di reparto”.
 
“I medici sono sempre in prima linea in una guerra che non conosce tregue, neppure per il Natale - afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli -. Abbiamo chiesto al Governo interventi urgenti, che auspichiamo siano messi in atto con il nuovo anno. Noi però non possiamo più aspettare: proporrò al Comitato Centrale di istituire un fondo per costituirci parte civile in tutti i processi contro i medici vittima di aggressioni. Diciamo basta alla violenza contro i medici, firmiamo tutti insieme l’armistizio di questa stupida e insensata guerra, nella quale i medici soccombono sotto il fuoco amico dei loro stessi pazienti e sotto lo sguardo inerme e indifferente delle istituzioni”.
 

23 dicembre 2018
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