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Autismo. Tribunale di Rimini: "Colpa del vaccino". Ministero condannato a pagare indennizzo


Il giudice ha accolto il ricorso dei genitori di un bambino che, secondo l’accusa, sarebbe diventato autistico a seguito della vaccinazione da morbillo, parotite e rosolia. Chiesto indennizzo al ministero della Salute. Siti, Fimmg, Fimp e Sip: “Sentenza basata su falso scientifico”. Ecco il testo.

10 APR - Sembrava una vecchia teoria ormai screditata, invece il Tribunale di Rimini è tornato a sostenere che un vaccino può fare diventare autistico un bambino. Lo ha fatto con la sentenza n. 2010\148, Ruolo n°2010\0474; Cron. N° 2012\886, con la quale ha accolto il ricorso presentato da una coppia di genitori contro il ministero della Salute per chiedere il pagamento dell’indennizzo per complicanze irreversibili causate da una vaccinazione.

Il vaccino in questione è quello contro il morbillo, parotite e rosolia. Secondo i genitori, infatti, i sintomi dell’autismo in loro figlio sarebbero insorti proprio a seguito dell’inoculazione. Addirittura il giorno stesso, come si legge nella sentenza. Tornato dall’Auls di Riccione, il 26 marzo 2004, il bambino avrebbe iniziato a manifestare sintomi preoccupanti (diarrea e nervosismo) mentre tra il 2004 e il 2005 sarebbero sopraggiunti segni di grave disagio psico-fisico fino al riconoscimento, il 31 agosto 2007, dell’invalidità totale e permanente al 100%. Che questo fosse riconducibile alle vaccinazioni praticate lo affermava già lo specialista Niglio nel giugno 2008 e a confermarlo arrivava, un anno dopo, anche lo specialista Montanari.
 
Che tale condizione fosse riconducibile "con ragionevole probabilità scientifica" alla somministrazione del vaccino Mpr avvenuta presso la Asl di Riccione è stata poi la valutazione dell'ausiliare medico-legale, che per i giudici va accolta. Accertato, pertanto, che il bambino è stata danneggiato da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazione, il tribunale ha condannato il ministero della Salute a pagare l’indennizzo.

La sentenza ha provocato “forte sconcerto” tra gli esperti del Board Scientifico del Calendario Vaccinale per la Vita, che riunisce figure di elevato prestigio dell’Igiene e della Sanità Pubblica, della Medicina Generale, della Pediatria territoriale-ospedaliera ed universitaria facenti capo alla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg); alla Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp) e alla Società Italiana di Pediatria (Sip).
Il giudice, secondo questi esperti, deve essersi “evidentemente” basato “su quanto pubblicato, ormai 14 anni fa, dalla rivista Lancet, e successivamente ritirato per l’evidente infondatezza di quanto inizialmente proposto da un gruppo di ricercatori britannici”.

La nota rivista medica Lancet ha infatti ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino trivalente MPR. L’articolo, pubblicato nel 1998 e scritto dal medico britannico Andrew Wakefield, è stato causa di una lunga disputa scientifica durata quasi 12 anni. Wakefield sosteneva che il vaccino fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner. Le sue affermazioni furono screditate dal mondo scientifico, e sono state alla base di uno dei più rilevanti contenziosi nella storia della medicina: “Purtroppo – commenta il Board Scientifico - le false tesi proposte portarono ad una forte diminuzione del numero di vaccinazioni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in altre parti dell’Europa, con la conseguenza, in molti casi  nefasta, di un repentino aumento dei casi di morbillo e delle sue complicanze, inclusi numerosi casi di encefalite e di morte”.

“Diversi punti del lavoro del 1998 di Wakefield sono scorretti“, disse in un comunicato stampa la stessa rivista scientifica, ritrattando la pubblicazione del 1998, ricordano gli esperti della SItI, della Fimmg, della Fimp e della Sip in una nota, aggiungendo che “una commissione disciplinare del Comitato medico generale britannico (General Medical Council), dopo un accurato studio, ha decretato come Wakefield presentò la sua ricerca in modo ‘irresponsabile e disonesto’ ed ha ‘ignorato insensibilmente’ la sofferenza dei bambini oggetto dello studio. Nel rapporto del comitato scientifico si legge, inoltre, che Wakefield ha anche ‘rovinato la reputazione’ della professione medica. Lo stesso Wakefield è stato espulso dal Royal College of Physicians e non può più praticare la medicina. Verdetti quindi netti e gravi che lasciano pochi dubbi”.

Il Board Scientifico ricorda invece che “i risultati di due studi scientifici recentemente pubblicati su una delle riviste mediche più accreditate a livello mondiale, il British Medical Journal (uno il 5 gennaio 2011 BMJ 2011; 342: c5347; l’altro pubblicato l'11 gennaio 2011 - BMJ 2011; 342: c5258) hanno decretato l’infondatezza di questa associazione e, tra l’altro, che i pazienti sono stati reclutati attraverso attivisti anti-vaccinali, e che lo studio è stato commissionato e finanziato con un preciso scopo connotato da pregiudizi ideologici e interessi economici”.

“Troppo spesso e senza riscontri scientificamente sostenibili, la sola correlazione temporale tra la somministrazione di un vaccino ed un evento avverso o una patologia dovuta a cause ignote viene considerata di per sé stessa sufficiente a decretare che la colpa sia della vaccinazione”, commenta il Board, secondo il quale “prima di compiere azioni che direttamente o indirettamente esitano in senso negativo su tutta la comunità rimettendo a rischio di malattia bambini e adulti per riflessi negativi sulla adesione ai programmi nazionali di prevenzione, chi è chiamato a giudicare - Commissioni ex Legge 210/92 comprese - assuma il massimo rigore scientifico e soprattutto la sostenibilità delle affermazioni, delle sentenze e dei giudizi basata su acquisizioni universalmente riconosciute”.

“Risulta anche anomalo – continua la nota degli esperti SItI, Fimmg, Fimp e Sip - il fatto che la citata sentenza possa ignorare le ragioni e le azioni della comunità scientifica nazionale ed internazionale che, tra l’altro, ha il diritto/dovere di tutelare tutti gli operatori al solo fine di far esercitare la professione con le dovute garanzie medico-legali. Purtroppo sentenze come quella appena emanata rischiano di avere il solo risultato di far perdere fiducia in uno strumento preventivo fondamentale per la salute dei bambini e di tutta la popolazione, con conseguente ri-emergenza di malattie gravi e talora anche mortali, come il morbillo, inducendo peraltro nei genitori di bambini affetti da una seria patologia come l’autismo la falsa convinzione di aver trovato la ragione di tante sofferenze patite. E certamente questi genitori non meritano un’ulteriore falsità sulla condizione dei propri figli”.

Infine, onde evitare che tale sentenza faccia giurisprudenza negativamente incidendo sulle dinamiche professionali degli operatori, il Board auspica che il Ministero della Salute, quale parte resistente nella causa conclusasi con la contestata sentenza di primo grado, voglia proporre Appello presso la Corte di Bologna. A questo proposito i componenti del Board si rendono “disponibili a coadiuvare l'Avvocatura dello Stato fornendo pareri e letteratura scientifica che valga a ribadire la lex artis e segnatamente l'inidoneità della specifica vaccinazione a configurare antecedente dotato di valore causale nel determinismo dell'autismo”.
 

10 aprile 2012
© Riproduzione riservata

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