Basilicata. Macchinari inutilizzati, condannati 4 dirigenti. Dovranno pagare 150 mila euro di risarcimento

Basilicata. Macchinari inutilizzati, condannati 4 dirigenti. Dovranno pagare 150 mila euro di risarcimento

Basilicata. Macchinari inutilizzati, condannati 4 dirigenti. Dovranno pagare 150 mila euro di risarcimento
Per i giudici contabili la scelta di acquistare 21 ecotomografi portatili è stata adottata "in assenza di una seria programmazione, studio di fattibilità e concreta utilizzabilità sulla base delle risorse umane e strumentali disponibilim e disancorata dai criteri di economicità e di efficacia che devono reggere l’attività amministrativa”. LA SENTENZA

Dovranno risarcire 150mila euro alle casse della Regione Basilicata, il direttore di Basilicata Soccorso Libero Mileti (condannato a pagare, da solo, 90mila euro), l’ex responsabile della programmazione sanitaria Giovanni De Costanzo, l’ex direttore generale del dipartimento Salute Giuseppe Montagano, e Raffaele Giordano, dirigente dell’Ufficio risorse finanziarie e investimenti del sistema salute di via Anzio (che dovranno risarcire ciascuno la somma di 20 mila euro). Lo ha deciso la Corte dei Conti con la sentenza n. 42/2015 riguardante 21 ecotomografi portatili acquistati nel 2008 e gran parte in parte mai utilizzati. Assolto, invece, Mario Marra, ex direttore generale dell’Asl di Lagonegro perché “del tutto estraneo alla formulazione della proposta di acquisto, essendo intervenuto nel procedimento solo allorquando la proposta era stata formulata dal Gruppo di lavoro e poi fatta propria dalla Giunta regionale con delibera n.1857 del 05/12/2006; egli si è limitato a dare doverosa esecuzione alla suddetta delibera di Giunta”, si legge nella sentenza.

Per quanto riguarda gli altri imputati, dunque l’acquisto dei macchinari, i giudici contabili rilevano che “la contestata scelta di acquistare gli ecotomografi portatili, era finalizzata alla utilizzazione delle ambulanze per un duplice e distinto servizio, che avrebbe permesso di ottimizzare i costi e rendere un migliore servizio alle popolazioni rurali; gli strumenti portatili, infatti, erano ritenuti utili per il servizio di emergenza/urgenza svolto dalle ambulanze, anche se non indispensabili, come dimostra la scelta di acquistarli solo nell’eventualità di verificarsi di economie di gara e non come dotazione di base, ma evidentemente ha significativamente pesato nella scelta anche la prospettata possibilità di utilizzare le ambulanze pure come poliambulatorio mobile a servizio della popolazione rurale”. Tuttavia, “nessuno dei due previsti utilizzi ha trovato concreta attuazione, come dimostrano le puntuali ed incontestate sul punto indagini svolte dalla Guardia di Finanza, che hanno messo in luce un uso ben diverso da quello previsto per 7 dei 21 apparecchi mobili acquistati (impropriamente usati come postazioni fisse), ed una sostanziale inutilizzazione dei restanti 14 ecotomografi”.

Per la Corte dei Conti, in definitiva, “la scelta di procedere all’acquisto, è stata adottata in assenza di una seria programmazione, studio di fattibilità e concreta utilizzabilità sulla base delle risorse umane e strumentali disponibili e disancorata dai criteri di economicità e di efficacia che devono reggere l’attività amministrativa”.

Quanto a, Mileti, è stato considerato dai giudici contabili colui che era “maggiormente in grado di conoscere e valutare la sussistenza dei presupposti per un proficuo utilizzo dei macchinari di cui ha proposto l’acquisto, e soprattutto era preposto a curare l’addestramento del personale e la verifica del suo utilizzo, cosa quest’ultima del tutto disattesa, considerato che solo con nota del 12 marzo 2013 ha provveduto alla formale assegnazione alle sedi di destinazione degli ecotomografi portatili, responsabilizzando tardivamente anche gli assegnatari dello strumento, cosa che non ha certo favorito il loro proficuo utilizzo”.

09 Luglio 2015

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