Basilicata. Modello di energie rinnovabili per strutture sanitarie diventa “best practice”

Basilicata. Modello di energie rinnovabili per strutture sanitarie diventa “best practice”

Basilicata. Modello di energie rinnovabili per strutture sanitarie diventa “best practice”
Le attività avviate dalla Società Energetica Lucana per l’autosufficienza delle strutture sanitarie regionali sono già considerate una “best practice”, e fanno scuola a Milano, in un convegno organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca sull’efficienza energetica negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Calcolati risparmi per 450 mila euro l’anno.

L’esperienza della Regione Basilicata sulla produzione di energia rinnovabile, e le attività avviate dalla Società Energetica Lucana per l’autosufficienza energetica delle strutture sanitarie regionali, sono state presentate come modello di  “best practice” in un convegno a Milano, organizzato dall’Istituto Internazionale di Ricerca sull’efficienza energetica negli ospedali e nelle strutture sanitarie. I risparmi calcolati in un anno, dal modello lucano, si aggirano sui 450 mila euro.

Dopo la conclusione dei lavori per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico nell’Ospedale di Tricarico, la Società energetica lucana ha avviato altre 2 importanti iniziative nell’ambito del progetto di solarizzazione delle strutture pubbliche: la pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da circa 1 MW nell’area industriale del Comune di Tito (PZ) e l’aggiudicazione dell’appalto per i lavori di costruzione di una pensilina  fotovoltaica ombreggiante di 58 kW sull’area del parcheggio del poliambulatorio di Sant’Arcangelo (PZ).

L’entrata in funzione dell’impianto di Tito è prevista entro l’agosto 2011. L’investimento, pari a  circa 4 milioni di euro, sarà interamente sostenuto dalla Società Energetica Lucana. Grazie al meccanismo di incentivazione del conto energia, l’intervento creerà un beneficio di 400mila euro annui e un ricavo dall’energia immessa in rete di 130mila euro annui Nel piano di sviluppo del progetto si valuta che le spese d’investimento dovrebbero rientrare entro 8 anni. Con l’attivazione dell’impianto, tra l’altro, sarà possibile evitare, in  20 anni, l’emissione nell’atmosfera di circa 13mila tonnellate di CO2.

Analoghi vantaggi, seppur di dimensioni ridotte, saranno infine creati dall’impianto che verrà realizzato all’interno del Presidio Ospedaliero  di Sant’Arcangelo. Qui l’investimento di 230mila euro genererà un beneficio economico di circa 26 mila euro ed un risparmio annuo di 15mila euro sul costo dell’energia consumata, evitando inoltre l’emissione di 600 tonnellate di CO2.
 

02 Marzo 2011

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