Caldo torrido. Regione attiva stato di allerta del sistema sanitario

Caldo torrido. Regione attiva stato di allerta del sistema sanitario

Caldo torrido. Regione attiva stato di allerta del sistema sanitario
Al momento non si registrano picchi nelle chiamate per interventi, ma un aumento è atteso per il prolungarsi delle alte temperature. Allertato l’intero sistema territoriale e ospedaliero, i reparti collegati alle malattie che potrebbero presentarsi o aggravarsi e il sistema delle ambulanze e degli elicotteri, con la possibilità di attivare almeno altri 20 mezzi grazie alle disponibilità delle Associazioni di volontariato.

L’intero sistema territoriale e ospedaliero della sanità veneta è stato attivato per fronteggiare le necessità di assistenza alle persone che dovessero accusare malori o aggravamenti di patologie pregresse causati dall’ondata di caldo che sta interessando l’intero territorio veneto.

“L’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto – spiega una nota della Regione -, ha attivato in proposito lo specifico Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature che, dal 2004, garantisce una serie di attivazioni sanitarie e di particolari attenzioni, che partono dalla rete dei medici di famiglia, per allargarsi a tutte le strutture territoriali, fino ad arrivare, per i casi più gravi, al livello ospedaliero”.

Al momento, riferiscono i responsabili del Suem 118, non si registrano picchi nelle chiamate per interventi. Un aumento è comunque atteso sin da oggi, perché più giorni di gran caldo passano, più aumenta, storicamente, il numero delle richieste d’aiuto.

Allertati anche i reparti ospedalieri collegati alle malattie che potrebbero presentarsi o aggravarsi e il sistema delle ambulanze e degli elicotteri, con la possibilità di attivare almeno altri 20 mezzi rispetto a quelli sempre operativi nelle 24 ore, utilizzando anche la disponibilità delle Associazioni di volontariato.

Particolare attenzione, nell’ambito del Protocollo, viene posta agli anziani, ai diabetici, agli ipertesi, ai bambini da zero a quattro anni, a chi soffre di malattie venose, ai non autosufficienti, a chi ha patologie renali, a chi è sottoposto a trattamenti farmacologici importanti, come, ad esempio, la chemioterapia.

Il tutto è regolato da uno specifico indice di disagio climatico, denominato “humidex regionale”, che incrocia i dati della temperatura e dell’umidità.

“Lo scorso anno – riferisce la Regione Veneto – le giornate del periodo giugno-agosto con indice humidex fino a 30 (disagio ambientale assente) sono state 21; quelle con humidex tra 30 e 35 (disagio moderato) 26; quelle con humidex tra 35 e 40 (disagio elevato) 38; quelle con humidex superiore a 40 (condizioni climatiche pericolose per la salute) sono state 7. Nel 2003, l’anno più caldo registrato da decenni, si ebbero una sola giornata di disagio assente; 16 di disagio moderato; 42 di disagio elevato e 33 di condizioni climatiche pericolose”.

02 Agosto 2017

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