Campania. Tatuaggi e piercing in condizioni di sicurezza, parte il corso della Asl Napoli 3 Sud

Campania. Tatuaggi e piercing in condizioni di sicurezza, parte il corso della Asl Napoli 3 Sud

Campania. Tatuaggi e piercing in condizioni di sicurezza, parte il corso della Asl Napoli 3 Sud
Il corso è rivolto agli addetti alle attività di tatuaggi e piercing. "Tali pratiche possono comportare il rischio di trasmissione di infezioni causate da agenti patogeni a trasmissione ematica oltre che di infezioni cutanee ed altre patologie, anche gravi, se non vengono scrupolosamente applicate idonee misure igieniche e di prevenzione”.

E' partito il 4 aprile il corso di formazione per gli addetti alle attività di tatuaggi e piercing promosso dal dipartimento di prevenzione dell’Asl Napoli 3 Sud con sede a Pompei. Il percorso formativo ha cadenza settimanale, sarà svolto di lunedì dalle 15:00 alle 20:00 e si concluderà il 13 giugno. Le lezioni si svolgeranno presso la sala conferenze del distretto sanitario 58, in via Unità d’Italia a Pompei.

“Il ricorso a questi interventi sul corpo – spiega una nota – ha avuto negli ultimi anni una diffusione crescente in tutta Italia, Campania compresa, risultando particolarmente diffuse tra gli adolescenti ed i giovani adulti di entrambi i sessi. Piercing è un termine inglese che significa ‘forare’. Attraverso interventi cruenti più o meno dolorosi, vengono applicati anelli metallici o altri oggetti in varie zone del corpo, soprattutto del viso, padiglioni auricolari, naso, labbra e lingua, arcata sopraciliare. L’attività di tatuaggio consiste nell’inserimento di sostanze chimiche (pigmenti) di diverso colore negli strati intracutanei (derma), con lo scopo di rendere visibile e permanente un effetto cromatico e decorativo sulla pelle, detto ‘tatuaggio ornamentale’. Risulta evidente, pertanto, che le pratiche di tatuaggio e piercing, per loro stessa definizione e natura, se non effettuate secondo tecniche ed accorgimenti appropriati, possono aumentare, anche sensibilmente, i rischi per la salute sia degli utenti che dei praticanti”.

In particolare, si evidenzia, “le procedure che implicano l’impiego a fini non terapeutici di aghi e taglienti possono comportare il rischio di trasmissione di infezioni causate da agenti patogeni a trasmissione ematica oltre che di infezioni cutanee ed altre patologie, anche gravi, se non vengono scrupolosamente applicate idonee misure igieniche e di prevenzione”.

07 Aprile 2016

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