Conferenza della Repubblica. Errani: “Per ora condivisibile solo il titolo”

Conferenza della Repubblica. Errani: “Per ora condivisibile solo il titolo”

Conferenza della Repubblica. Errani: “Per ora condivisibile solo il titolo”
Una nota del presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani stigmatiza l'annuncio della riforma "Fitto" per l'azzeramento delle attuali Conferenze tra Stato, Regioni e Enti Locali in favore di un unico nuovo organismo approvata oggi dal Consiglio dei Ministri."Attenti a non tornare indietro sull'obbligatorietà dei pareri delle Regioni".

“Apprendo dalle agenzie di stampa che il Consiglio dei Ministri odierno ha licenziato lo schema della legge delega per il riordino del sistema delle Conferenze ed è mia intenzione richiedere un confronto urgente con il Governo su tale testo”. Lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
“Si tratta di un provvedimento che pone diverse criticità e che per molti aspetti prefigura un accentramento, lontano da ogni logica federalista, oltre a delineare un quadro di particolare farraginosità sul piano delle procedure.
Può essere condivisibile il titolo, ‘Conferenza della Repubblica’, ma occorre che ad esso corrisponda un testo in linea con l’obiettivo e l’idea di un organismo unico, apprezzabile se serve davvero a migliorare la collaborazione istituzionale e a giungere ad una condivisione delle politiche pubbliche fra tutti i livelli di Governo.
Nel merito – prosegue Errani – la delega concessa al Governo appare generica, non sono fissati chiaramente principi e criteri dell’iniziativa legislativa statale. C’è un’eccessiva discrezionalità per il legislatore delegato che appare in contraddizione con l’obbiettivo che ci si vuole dare, ovvero un più efficace strumento di governance. Destano poi forti perplessità l’ampiezza della delega rispetto a funzioni, tipologia degli atti, funzionamento e composizione della futura Conferenza.
Se poi si vuole davvero dare una più puntuale applicazione all’articolo 114 della Costituzione non si può certamente tornare indietro rispetto a quanto previsto oggi attraverso l’obbligatorietà del parere delle Regioni sui provvedimenti del Governo relativi a materie di competenza regionale, così come non si può bypassare il giudizio di Regioni ed Autonomie locali sui provvedimenti economico finanziari che hanno impatto sui loro bilanci.
Ecco perché – conclude Errani – è opportuno ed urgente avviare un serrato confronto su questo disegno di legge, riportando il suo impianto nell’ambito di una corretta concertazione, attraverso la condivisione di tutti i soggetti istituzionali interessati”.

18 Febbraio 2011

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