Ci sarebbero errori ed omissioni nella delibera sull’ “approvazione percorso inerente i controlli sull’appropriatezza e conformità della prescrizione farmaceutica dei medici di medicina generale e costituzione dell’organismo di verifica dell’appropriatezza prescrittiva” ( n.0000068 del Dg Asl di Imola).
A sollevare la questione il Segretario provinciale generale Fimmg Bologna, Fabio Vespa: “ nella Delibera – ha scritto Vespa, in una lettera inviata ai vertici di politica e sanità locale – si fa riferimento agli articoli 25 e 27 dellʼAccordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti coi medici di medicina generale”.
Il segretario provinciale ha indirizzato la sua lettera al Direttore generale dell’Asl di Imola, Andrea Rossi, all’Assessore alle politiche sociali e sanitarie della Regione Emilia Romagna, Sergio Venturi, al Sindaco del Comune di Imola e ai Medici di medicina generale dell’Asl di Imola .
“Nella delibera – ha continuato Vespa – c’è un mancato riferimento a intese regionali sulla materia, così come previsto al comma 8 del citato art. 25 ed al comma 4 dellʼart. 27 che letteralmente recita: è demandata alla contrattazione regionale la definizione dei contenuti e delle modalità di attuazione. Inoltre è presente un difetto di composizione dellʼOrganismo di verifica come previsto al comma 4 sempre dellʼart. 25. Ad esempio, non sono indicati i nominativi dei due rappresentanti dei medici eletti tra quelli operanti nel distretto (alla scrivente segreteria non risulta siano state effettuate operazioni elettive tra i medici). Ancora: mancato riferimento a qualsiasi conosciuta linea guida e a qualunque percorso diagnostico terapeutico, così come chiaramente previsto dallʼart. 25 al comma 5 b che recita: in riferimento a linee guida condivise, allʼapplicazione di percorsi diagnostici e terapeutici concordati. È presente una mancata condivisione con le rappresentanze professionali dei percorsi proposti, così come previsto sempre dallʼart. 25 al comma 6 ove si legge: i soggetti di cui al comma 4 assumono iniziative per la promozione di momenti di verifica e revisione di qualità, di conferenze di consenso e per lʼapplicazione nel distretto dei programmi di attività finalizzata al rispetto dei livelli di spesa programmati, come concordati ai sensi dellʼ art. 14, comma 6. Inoltre nel testo della delibera si evidenzia che, detta violazione, è volontaria e non accidentale, in quanto si riporta espressamente il parere negativo della Fimmg e, successivamente afferma che si è ritenuto comunque di approvare”.
“Nel ribadire, quindi, le molteplici irregolarità ed il mancato rispetto delle norme di riferimento – ha sottolineato Vespa, nella sua lettera – non possiamo omettere di comunicare lʼindignazione dei medici di famiglia di fronte al tentativo di imporre divieti prescrittivi, avendo come riferimenti per procedere in tal senso, inadeguate medie regionali o aziendali e imponendo arbitrariamente, ad esempio, la riduzione del 20% dei consumi di bi-fosfonati e vitamina D. A tali modalità, ovviamente, non possono essere ascritti criteri di appropriatezza ma di puro divieto prescrittivo non solo non concordato e non concordabile, ma che, lo ricordiamo, è stato già motivo di annullamento di analoga delibera dellʼAsl di Ferrara. Non possiamo neppure omettere di affermare che tali metodologie e procedure manterrebbero allʼoscuro delle reali motivazioni di modifiche od interruzioni di terapie gli assistiti interessati ai quali – ha concluso – lo ricordiamo, il medico è legato da rapporto fiduciario e da principi deontologici irrinunciabili".