Prosegue l’opera di radicazione nel territorio dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” che ha stipulato un accordo quadro con la Società Cooperativa Be Free per promuovere interventi di prevenzione e screening contro HIV e Infezioni Sessualmente Trasmesse in persone fragili come donne vittime di violenza, donne migranti vittime di tratta e altre forme di sfruttamento, soggetti LGBTQIA+.
Da sempre connotato da una marcata vocazione umanitaria e solidaristica, lo Spallanzani non è nuovo a questi interventi di assistenza sanitaria a favore di soggetti vulnerabili come testimoniato dalle altre convenzioni stipulate con enti pubblici o del terzo settore quali Fondazione Villa Maraini – CRI, Emergency, Medici Senza Frontiere, Comunità di S. Egidio, Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà (INMP), Centro SAMIFO, Circolo Mario Mieli, Checkpoint PLUS Roma, ANLAIDS Lazio.
L’accordo con BeFree nasce dalla consapevolezza delle difficoltà di gestione medica, sociale e psicologica nelle popolazioni in oggetto dove insistono e coesistono complicazioni connesse alla migrazione e allo stigma con conseguente ostacolo all’accesso ai sistemi sanitari e possibili problematiche cliniche. Integrando le proprie competenze, conoscenze e capacità, Spallanzani e Be Free promuoveranno un intervento nei confronti di pazienti affetti o a rischio di contrarre patologie infettive attuando un approccio integrato che permetterà di raggiungere un numero sempre maggiore di persone da prendere in carico sia per i programmi di prevenzione che di cura riducendo le difficoltà di accesso e di aderenza ai percorsi di presa in carico.
“Questa convenzione – spiega il Commissario straordinario, dott.ssa Cristina Matranga – così come quelle sottoscritte negli ultimi mesi, ci permette di diffondere la cultura della prevenzione e dello screening e di permettere cure a soggetti che magari hanno difficoltà ad entrare in contatto con il Servizio Sanitario. Si tratta di interventi voluti fortemente da questo Istituto che non si arrocca all’interno dei padiglioni ma che ha scelto di scendere in strada perché convinto che solo un’azione capillare sul territorio possa permettere una vera ed efficace azione di prevenzione e sensibilizzazione. Ringrazio tutti i nostri operatori che, oltre a vantare grande professionalità e competenza, si contraddistinguono per umanità, sensibilità, solidarietà e altruismo”.
Nello specifico, l’accordo prevede che l’Inmi si dedicherà alla formazione degli operatori della Cooperativa Be Free su temi di counselling e prevenzione e sull’effettuazione di test rapidi per la diagnosi di HIV e delle infezioni a trasmissione sessuale, con particolare attenzione alla diffusione di messaggi di prevenzione sull’infezione da HIV e sulla profilassi farmacologica (pre-esposizione o PrEP e post-esposizione o PEP); all’istituzione di percorsi dedicati alle utenti di Be Free per la presa in carico di persone già affette da HIV o da altre infezioni a trasmissione sessuale; alla creazione di programmi di screening e di prevenzione per le persone ad alto rischio di infezioni sessualmente trasmissibili e HIV, mediante counselling ed esami di monitoraggio periodico, vaccinazioni e profilassi farmacologica; alla creazione di servizi integrati coinvolgenti sia la prevenzione e la cura delle IST che la gestione di screening oncologico, della fertilità e delle problematiche ginecologiche, di quelle infettivologiche durante la gravidanza e del monitoraggio legato al percorso della transizione di genere.
Gli utenti individuati da Be Free saranno accolti grazie a percorsi su misura organizzati con l’Uoc Immunodeficienze Virali e con il Dipartimento Clinico, diretti dal dr. Andrea Antinori.
Be Free si occuperà di mappare i centri di accoglienza e gli stakeholder sul territorio regionale; costruire e diffondere materiale informativo; delineare azioni di prevenzione e sensibilizzazione; individuare le operatrici anti tratta e antiviolenza da formare presso INMI sui temi della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili; erogare formazione al personale sanitario dell’Inmi in materia di violenza, tratta e grave sfruttamento; accompagnare le utenti individuate nei percorsi stabiliti facilitando la comunicazione e l’aderenza ai percorsi grazie a figure quali mediatrici culturali; assicurare una consulenza legale.
Inoltre le due parti si impegnano a fornire la necessaria collaborazione in progetti di ricerca e prevenzione sugli aspetti sociali delle malattie infettive trasmissibili.
I referenti dell’accordo saranno Valentina Mazzotta (Immunodeficienze Virali), Eugenia Milozzi (Malattie Infettive Epatologia) e Giuseppina Liuzzi (Centro Infezioni in gravidanza) per l’INMI e Giulia Paparelli, Ileana Aiese Cigliano e Carla Rosaria Quinto per Be Free Cooperativa Sociale.
“La convenzione con la Cooperativa BeFree – sottolinea la dr.ssa Valentina Mazzotta, referente dello Spallanzani per il percorso su HIV e infezioni sessualmente trasmesse – rappresenta uno strumento fondamentale per espandere il nostro intervento di prevenzione nelle donne a rischio, al momento escluse da questa possibilità per paura, stigmatizzazione, disagio sociale, barriere linguistiche e culturali. L’accesso alla profilassi farmacologica di HIV (PrEP e PEP) per queste popolazioni marginalizzate rappresenta uno degli interventi chiave del piano globale dell’Oms su HIV, epatiti e infezioni sessualmente trasmesse e obiettivo dello Spallanzani è quello di promuovere cultura della prevenzione e consapevolezza dei rischi e dei bisogni di salute tra le persone socialmente sfavorite”.