Lazio. San Raffele. Cuozzo (Ugl): “Ancora in forse il futuro di più di 1.400 operatori”

Lazio. San Raffele. Cuozzo (Ugl): “Ancora in forse il futuro di più di 1.400 operatori”

Lazio. San Raffele. Cuozzo (Ugl): “Ancora in forse il futuro di più di 1.400 operatori”
La preoccupazione espressa dall'esponente dell'Ugl Antonio Cuozzo, al termine dell’incontro con la società che gestisce le strutture romane di riabilitazione. Al centro del confronto l’esame congiunto della procedura di mobilità. Ma restano più dubbi che certezze sul futuro degli operatori in esubero con problemi per i pazienti attualmente ricoverati.

“Ribadiamo la nostra forte preoccupazione per l’atteggiamento unilaterale del San Raffaele, che sembra non voler cambiare la propria posizione sulla chiusura delle sue strutture sanitarie, causando 1431 esuberi e provocando gravi problemi ai pazienti attualmente ospitati”. Lo dichiara il segretario dell’Ugl Sanità Roma e Lazio, Antonio Cuozzo, al termine dell’incontro con la società per l’esame congiunto della procedura di mobilità.
“Non abbiamo dato all’azienda l’avallo a chiudere la procedura prima dei 45 giorni previsti dalla legge. Ogni giorno in più – ha continuato Cuozzo – è utile per tentare di elaborare soluzioni condivise a questa grave situazione e, a tal fine, chiediamo un ulteriore incontro con l’azienda. Ribadiamo inoltre la necessità di un vertice con il Gruppo e la Regione, per fare luce sullo stato attuale dei tavoli tecnici in corso nell’ultimo periodo”.
“Il Gruppo – conclude – non può utilizzare i lavoratori come mezzo di contrattazione, forzando strumentalmente la chiusura anticipata della fase aziendale e comunicando di non garantire il pagamento degli stipendi. Faremo il possibile per evitare che l’azienda ci ponga di fronte a decisioni già prese”.
 

04 Maggio 2011

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