Le Regioni a Monti: “Molto rischioso accorpare ministero Salute”

Le Regioni a Monti: “Molto rischioso accorpare ministero Salute”

Le Regioni a Monti: “Molto rischioso accorpare ministero Salute”
Lo ha sottolineato in particolare il presidente del Lazio Renata Polverini, in vista dell'incontro programmato nel pomeriggio tra le Regioni e il presidente del Consiglio incaricato. Ma in generale cosa pensano le Regioni di Monti? Parlano: Zaia, Formigoni, Lombardo, Vendola e Marini.

Anche gli Enti locali entrano nel giro di consultazioni in atto in vista della formazione del nuovo governo. Alle ore 17 di oggi Mario Monti incontrerà infatti i rappresentanti della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, oltre a quelli di Anci e Upi.
Gli esiti di questo incontro saranno discussi in una Conferenza delle Regioni e delle Province autonome convocata da Vasco Errani per giovedì prossimo.

Intanto diversi presidenti regionali hanno rilasciato dichiarazioni, commenti e richieste riguardo al prossimo governo.
Per il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia “Il primo punto del programma di Monti per la crescita non può che essere abolire gli sprechi del Mezzogiorno, le rendite di posizione e i parassitismi''. ''Anch’io sono consapevole – ha aggiunto Zaia – che dobbiamo aspettarci sacrifici in questa fase drammatica per la situazione economica e finanziaria del Paese. Per questo ritengo prioritario che l’agenda della politica sia capace di guardare al Nord e alle sue potenzialità''. ''Lo stesso presidente Napolitano – ha ricordato Zaia – ha sempre sostenuto il percorso verso un vero federalismo fiscale che significa soprattutto una maggiore responsabilizzazione di tutti. Di quelli che producono, per il Nord, e di quelli che devono puntare ad un reale risparmio di risorse, per il Mezzogiorno”.

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni sottolinea invece le prerogative di questo governo tecnico: “Il governo nascerà con un programma ben preciso, esaurito il quale si potrà tornare alle elezioni”. Quanto ai ministri che saranno scelti dal presidente del Consiglio incaricato, “è chiaro che devono essere tecnici veramente tecnici”, ha dichiarato Formigoni, spiegando che “un tecnico non si è candidato mai alle elezioni, né intenderà farlo nel futuro, non possiamo trovare ministri tecnici che fra un anno si candideranno alle elezioni”.

Il presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo sottolinea invece come nel futuro governo ci sia bisogno anche “di una persona che conosca la realtà del Sud. Per questo – commenta Lombardo – provo delusione sui nomi che si leggono in questi giorni sui giornali, nomi che hanno esperienza solo da Roma in su”. Lombardo ha anche spiegato perché il suo movimento, Mpa, abbia comunque dato sostegno al nuovo governo: “Abbiamo detto sì a Monti perché il Paese ha bisogno di una guida credibile che prenda delle decisioni anche impopolari, considerato che siamo al di là dell’orlo del baratro”.

Indicazioni precise rivolte al nuovo esecutivo da Niki Vendola, presidente della regione Puglia: “Bisogna intervenire sulla struttura della ricchezza, non solo per ragioni di giustizia sociale, ma anche per stimolare la crescita e ridurre il debito”.

La presidente del Lazio Renata Polverini giudica “molto rischiosa” la scelta di accorpare i ministeri della Salute e del Welfare. “Come Regione che vive il piano di rientro – ha spiegato Polverini – sappiamo quanto impegno questo Paese deve mettere per riportare la propria offerta sanitaria ad una condizione d’eccellenza e di tenuta finanziaria. Il ministro uscente Ferruccio Fazio è stato attento e competente – ha aggiunto Polverini – e ha mostrato un particolare riguardo per le Regioni che attraversano la fase dei Piani di rientro economici”.

La presidente della Regione Lazio ha anche diffuso una dichiarazione congiunta, siglata insieme alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini: “Ci auguriamo che, in questa fase di consultazioni per la definizione del nuovo esecutivo tecnico, si garantisca la giusta attenzione alla presenza femminile. L’auspicio – dicono ancora le due presidenti – è che la scelta di ministri, viceministri e sottosegretari, possa valorizzare figure femminili altamente competenti e qualificate presenti nel nostro Paese, sia nel mondo accademico che in quello delle professioni, donne capaci che possono dare un importante contributo al nuovo governo”.
 

15 Novembre 2011

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