Le Regioni preparano una proposta di autoriforma

Le Regioni preparano una proposta di autoriforma

Le Regioni preparano una proposta di autoriforma
La Conferenza delle Regioni sta lavorando a una riforma dell’assetto istituzionale da realizzare in tempi rapidi per rivedere il ruolo delle Regioni e semplificare la governance. Ad annunciarlo è stato il presidente delle Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a margine della Conferenza straordinaria convocata stamani a Roma. I presidenti dovrebbero illustrare già oggi la proposta al ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, nel corso dell’incontro convocato in questi minuti a via della Stamperia.

Sta per iniziare l’incontro tra i presidenti delle Regioni e il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, presso la sede del dicastero, in via della Stamperia. Un incontro “per riferire i nostri giudizi su questa fase di governo”, ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a margine della conferenza straordinaria convocata stamani e interrotta per incontrare Fitto. E questi giudizi dovrebbero contenere anche la proposta di riforma del complessivo assetto istituzionale, che le Regioni vogliono realizzare in tempi rapidi per rivedere il ruolo delle Regioni e semplificare la governance del Paese. Secondo Errani, infatti, “in questa nuova fase economico finanziaria mondiale, con cui l’Europa sta imponendo all’Italia una manovra al mese, il federalismo fiscale non ha più senso”. E “comprendiamo le necessità del Governo rispetto alle richieste di finanza pubblica imposte dall’Europa, ma l’insieme della manovra sconquassa il rapporto di finanza tra Regioni e Stato e crea uno squilibrio inaccettabile che ricade, con conseguenze pesanti, sui servizi e i cittadini. Le Regioni non cercano lo scontro istituzionale – ha precisato Errani – ma il Governo deve ascoltarci, capire e discutere con noi, altrimenti il conflitto sarà inevitabile”.

Errani ha infine annunciato che a breve incontrerà l'Anci, precisando che "non si deve fare un ragionamento corporativo, ma sui servizi e gli investimenti perché quando si taglia a Comuni, provincie e Regioni, l'esito è comunque a carico dei cittadini".

01 Settembre 2011

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