Lombardia. Al via l’ospedale alpino con l’ausilio della telemedicina

Lombardia. Al via l’ospedale alpino con l’ausilio della telemedicina

Lombardia. Al via l’ospedale alpino con l’ausilio della telemedicina
Si chiama Alias (Alpine Hospitals Networking for Improved to Telemedicine Service), la rete di ospedali alpini che unisce 7 regioni europee e che ha avviato lo scorso 27 ottobre il suo test sul campo. Il progetto consente di rendere la sanità di alto livello anche nelle zone più impervie.

In un workshop presso l'ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, l'assessore alla Sanità della Regione Lombardia Luciano Bresciani, affiancato dal direttore generale dell'Azienda ospedaliera Walter Bergamaschi, ha illustrato i risultati raggiunti dall'avvio del programma di cooperazione, nel 2009, e presentato la sperimentazione sul campo per l'erogazione di servizi di teleconsulto e di condivisione di informazioni cliniche. Il progetto, del costo di 2,7 milioni di euro e cofinanziato dal Programma Spazio Alpino, consente di rendere la sanità di alto livello anche nelle zone più impervie.
 
"Nei prossimi dodici mesi – ha spiegato l'assessore Bresciani – 8 ospedali sperimenteranno una più stretta collaborazione nel campo dei servizi di telemedicina e teleconsulto". Gli ospedali di Varese (Lombardia), Tolmezzo (Friuli), Grenoble (Francia), Villach (Austria), Ginevra (Svizzera), Izola e Golnick (Slovenia) e Garmisch-Partenkirchen (Germania) saranno gli elementi della rete ospedaliera che testeranno operativamente il progetto. "Con ALIAS – ha aggiunto l'assessore – accettiamo la grande sfida di condividere competenze e lavorare in team con medici di altre regioni e promuoviamo una rete transfontaliera a supporto della telemedicina e dell'accesso alle informazioni sanitarie determinando vantaggi sulla qualità, l'appropriatezza e la sicurezza delle prestazioni". "Non bisogna poi dimenticare – ha rimarcato l'assessore – che una cooperazione come questa consente alle strutture ospedaliere e ai centri diagnostici, anche se collocate in aree remote o difficili da raggiungere, di poter fruire del massimo delle conoscenze mediche sul territorio". "Grazie a questo progetto – ha detto ancora Bresciani – mettiamo le basi per affrontare, con costi più sostenibili e maggiori certezze cliniche, la crescente popolazione di malati cronici o polipatologici. E lo facciamo in una logica di rete che mette in circolo, tra diverse regioni, il know how medico e universitario e creando le condizioni per sostenere ricerca e mondo accademico con benefici per il cittadino".
 
La sperimentazione sarà il test finale del progetto la cui chiusura è prevista per ottobre 2012. "Dalla sperimentazione sul campo – ha ricordato l'assessore – ci aspettiamo la conferma del modello organizzativo e delle soluzioni pratiche attuate finora allo scopo di migliorare la capacità di diagnosi e cura nel contesto transfrontaliero alpino". "I risultati della sperimentazione – ha concluso Bresciani – saranno di fondamentale importanza per consolidare il nuovo modello di assistenza ai cittadini da un lato e, dall'altro, per supportare l'allargamento dei nodi della rete ALIAS disegnando così la sostenibilità di un innovativo progetto di assistenza che consente di realizzare risparmi delle risorse aumentando la qualità delle prestazioni offerte al territorio".

02 Novembre 2011

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