Mmg. Fmt Napoli e Caserta: “No all’ipotesi di cambiamento del profilo giuridico”  

Mmg. Fmt Napoli e Caserta: “No all’ipotesi di cambiamento del profilo giuridico”  

Mmg. Fmt Napoli e Caserta: “No all’ipotesi di cambiamento del profilo giuridico”  
Il sindacato critica il Disegno di Legge di FI “per inconsistenza” e si dice “assolutamente contrario a qualsiasi proposta che indichi l’AFT come un soggetto giuridico privato”.

Il sindacato FMT (Federazione Medici Territoriali) Napoli dice “no a qualsiasi proposta che indichi l’AFT come un soggetto giuridico privato” ed esprime “profonda preoccupazione riguardo ad un eventuale cambiamento del profilo giuridico del medico di assistenza primaria”.

“Tutto parte dal recente disegno di legge presentato da Forza Italia, che si concentra esclusivamente sulle ore di ambulatorio in studi privati e nelle ormai famosissime case di comunità, omettendo tutta la struttura che dovrebbe appartenere ad una riforma che riguarda la tutela della salute dei cittadini – sostiene in una nota il segretario provinciale Fmt Napoli, Salvatore Caiazza- evidentemente ai legislatori sta più a cuore la facciata che la sostanza”.

Come sarebbe strutturata l’organizzazione della medicina territoriale tra case di comunità e studi privati dei medici? Quante ore dovrebbe lavorare un professionista? E quanto dovrebbe essere pagato tale professionista? Sono queste le domande poste da FMT, esprimendo il proprio dissenso sulla proposta, ritenuta “inconcepibile ed inaccettabile”, delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) dei medici di medicina generale in un soggetto giuridico separato. “Questa trasformazione comporterebbe una competizione diretta con i medici convenzionati, creando una situazione di conflitto di interessi e compromettendo l’efficacia del sistema sanitario”, spiega nella nota.

“Riteniamo questa trasformazione una vera aberrazione, che minerebbe la collaborazione e la sinergia tra i medici e le strutture sanitarie – continua il segretario provinciale Caiazza – andando ad innescare una reale privatizzazione della Sanità. Si continua a ribattere sulle 38 ore settimanali, ma è importante sottolineare che i Medici di Medicina Generale (MMG) ne fanno molte di più ogni settimana”.

“In un periodo in cui il sistema sanitario è sotto pressione crescente, è essenziale ricordare che i medici di famiglia non sono bestie da soma, ma professionisti intellettuali che dedicano la loro vita alla cura dei pazienti – sottolinea il segretario provinciale Fmt Caserta, Pasquale Persico –nonostante le numerose sfide, spesso si tende a dimenticare che dietro ogni camice bianco c’è una persona con una vita sociale e familiare che merita rispetto e riconoscimento”.

“Oltre alle ore di ambulatorio, i medici devono affrontare visite domiciliari, gestione della burocrazia e consulenze telefoniche, che spesso portano il totale delle ore lavorative a livelli molto superiori. Questo porta a un totale di circa 43-75 ore settimanali, ben oltre le 38 ore dichiarate. E tutto questo senza considerare l’impegno emotivo e psicologico che il lavoro comporta”, prosegue.

Per Fmt Napoli e Caserta “è interessante notare come, in tutta questa storia, non si parli mai di compenso economico. Sarebbe opportuno chiedersi: quanto vale realmente il lavoro di un medico di famiglia? Se consideriamo tutte le ore lavorative e le responsabilità che ricadono su di Noi, il compenso attuale appare decisamente inadeguato. La domanda diventa quindi: quante di queste ore di lavoro non vengono adeguatamente retribuite?”.

A tal proposito, sostiene Caiazza, “in Campania le aziende tendono a mantenere in professione i medici 70 enni, anche senza che vi siano condizioni, come norma il Decreto Milleproroghe (DL n. 198 – 29 dicembre 2022), disincentivando, di conseguenza, i giovani medici ad abbracciare la medicina di famiglia. E’ opportuno, quindi, una revisione del disegno di legge dei parlamentari forzisti, affinché vengano inclusi e valorizzati tutti gli aspetti fondamentali della Medicina Generale, sia a livello ambulatoriale che domiciliare. Solo attraverso il riconoscimento e il supporto adeguato di tutte le componenti del lavoro dei medici di famiglia sarà possibile garantire un sistema sanitario efficiente e accessibile a tutti”.

Caiazza precisa poi che “più che una dipendenza e un inquadramento come dirigenti medici, i medici di famiglia potrebbero mantenere la convezione, ma da quota capitaria essere medici convenzionati a quota oraria, come già lo sono gli specialisti ambulatoriali, e lavorare come questi ultimi all’interno di strutture pubbliche con le medesime garanzie contrattuali: ore di permesso annuale retribuito, assenza per malattie e gravidanza giustificata e retribuita e visite domiciliari remunerate extra”.

FMT Napoli resta “a disposizione per collaborare con le altre realtà sindacali, rispettando il patto intersindacale siglato a Roma il mese scorso e si rende disponibile a confrontarsi con le istituzioni competenti e trovare soluzioni, che rispettino le reali esigenze dei medici di famiglia e dei loro pazienti”.

Dello stesso parere Pasquale Persico che sostiene come “le condizioni di lavoro debbano quindi essere rivalutate con proposte ponderate e serie non genuflettendosi alla politica sposando tout court qualcosa che necessita di attenta concertazione, riconoscendo il giusto e tenendo conto della vita privata”.

10 Febbraio 2025

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