Sabato notte, presso il Dipartimento di emergenza dell’Ospedale “A. Cardarelli” un infermiere, durante l’espletamento del turno di lavoro, è stato brutalmente aggredito dal marito di una paziente che ha colpito il camice bianco con un casco provocandogli fratture delle ossa mascellari e del pavimento orbitale. A scatenare la furia violenta dell’uomo il giusto diniego dell’infermiere a utilizzare un materasso sporco su una barella. L’intervento della vigilanza del Cardarelli ha consentito d’individuare e fermare l’energumeno salvando la vita all’infermiere.
Il direttore generale Ciro Verdoliva, anche a nome della direzione strategica del Cardarelli, esprime “piena solidarietà all’infermiere aggredito l'altra notte al pronto soccorso del Cardarelli.
“Episodi come questi sono vergognosi – prosegue il direttore generale – e meritano punizioni esemplari. Fortunatamente, l’intervento della nostra sicurezza interna e delle forze dell’ordine ha permesso di bloccare l’aggressione sul nascere e l’identificazione del soggetto in questione. Voglio ringraziare – conclude Verdoliva – tutti gli infermieri che, unitamente ai medici e al resto del personale del Cardarelli, portano avanti ogni giorno un compito assistenziale determinante”.
Ferma condanna per l'ennesimo episodio di violenza e piena solidarietà all'infermiere aggredito dal marito, tra l’altro pregiudicato, di una paziente è stata espressa dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e membro della commissione sanità e dal portavoce campano del Sole che Ride Vincenzo Peretti: “Purtroppo l'esasperazione, l'inciviltà e in alcuni casi la mentalità criminale di alcuni cittadini peggiora certe volte la già grave situazione in cui molti operatori devono lavorare nella sanità campana. Quello che è successo è ingiustificabile e fa bene la direzione dell'Ospedale a reagire con fermezza. Non si può accettare alcuna forma di violenza verso chi ogni giorno fa il suo dovere in questo campo”.
Intanto Verdoliva annuncia che l’azienda Cardarelli si costituirà parte civile “nel processo penale a carico dell'uomo”. “Garantiremo al nostro dipendente – aggiunge – assistenza legale, perché il Cardarelli non lascia soli i cardarelliani. Fatti del genere sono vergognosi e faremo quanto in nostro potere per evitare che possano ripetersi”.
Verdoliva in una nota si rivolge a “tutti i cardarelliani”: “Carissimi – scrive – la brutale aggressione subita venerdì notte dall’infermiere Alessandro in servizio presso la Unità operativa di Medicina d’urgenza ha turbato tutti noi e tutti coloro che apprezzano lo straordinario sforzo che ogni giorno dedichiamo ai pazienti che, affidandosi a noi, sanno di essere in buone mani. Abbiamo avuto grande solidarietà. Dobbiamo continuare nel solco tracciato da chi ci ha preceduto dimostrando quanto il Cardarelli sia necessario e indispensabile al Mezzogiorno d’Italia con le sue professionalità, con la sua passione, con la sua straordinaria capacità di lavorare in condizioni di “normale straordinarietà” per garantire salute. Sento, dai numerosi contatti intervenuti nella giornata di ieri, che siamo pronti a dimostare la nostra compattezza.
Cgil, Cisl e Uil parlano di “vigliaccheria e bassezza nei riguardi di un collega intento ad espletare il proprio dovere” e si dicono turbati ed esasperati da questi episodi di violenza gratuita che i lavoratori del Cardarelli sono costretti a subire. In particolare la Fp Cgil Napoli e Campania esprime solidarietà e vicinanza all’infermiere aggredito e plaude all’iniziativa della Azienda di costituirsi parte civile. “Ci auguriamo che le autorità competenti puniscano severamente l’autore dell’aggressione” dice in una nota il sindacato – questo ennesimo episodio di aggressione al personale sanitario ripropone in maniera drammatica il tema della sicurezza negli ospedali ed in tutti i luoghi di lavoro della sanità, in particolare nell’area della emergenza sanitaria ospedaliera e territoriale, a Napoli ed in Campania e le iniziative da realizzare per garantire i professionisti e gli stessi cittadini.
“Bisogna prendere atto – aggiunge la segretaria regionale della Cgil Fp – che questi episodi, non più derubricati a casi isolati, avvengono in un contesto organizzativo difficile a causa delle politiche di austerità e di tagli che in questi anni stanno negando il diritto alla salute ai cittadini ed il diritto a un lavoro sicuro ai professionisti della sanità mentre il governo tarda a nominare il nuovo commissario per la sanità. Nel contempo non si può sottacere come questo episodio si inscriva in un clima ostile nei confronti del lavoro pubblico e dei lavoratori pubblici, soprattutto in sanità con una opinione pubblica turbata dalle tante inchieste che stanno avvenendo nel mondo della sanità e che ledono il rapporto di fiducia tra cittadini e lavoratori della sanità. La Fp-Cgil – si legge ancora nella nota – è da tempo impegnata a ristabilire un’alleanza tra cittadini e lavoratori per un patto d’azione congiunto attraverso la promozione di “Comitati per la difesa del diritto costituzionale alla salute e per la trasparenza in sanità” al fine di creare le condizioni per un confronto sul sistema salute considerato che le decisioni assunte in tale settore investono le attese e i diritti costituzionali dei cittadini e le concrete condizioni di lavoro degli operatori”.
Ciro Carbone, presidente del Collegio Ipasvi di Napoli, chiede di “punire presto e severamente l'autore e creare le condizioni per una maggiore sicurezza negli ospedali e sui luoghi di lavoro della sanità a Napoli e in Campania”.
“L'ennesimo episodio di aggressione al personale sanitario rende indifferibile l'intervento diretto da parte delle forze dell'ordine a garanzia dell'incolumità degli infermieri, di tutto il personale sanitario e degli stessi cittadini nei luoghi di cura”, aggiunge Carbone. “Bisogna comprendere – osserva ancora – che non possiamo più considerare questi deplorevoli eventi solo come dei gravi, ma isolati episodi. Il personale infermieristico e medico sono continuamente a rischio aggressione, soprattutto nei pronto soccorso e sulle ambulanze del 118. Siamo in piena emergenza sicurezza”.
“Apprezziamo la posizione e il tempestivo intervento del Direttore generale Verdoliva, ma è evidente – aggiunge Carbone – che la presenza delle sole guardie della sicurezza interna aziendale non è sufficiente”. Carbone auspica la creazione di un fronte comune con tutte le professioni sanitarie per iniziative congiunte a tutela del personale sanitario: "Come Collegio Ipasvi di Napoli – dice infatti Carbone – riteniamo sia giunto il momento di attivare un tavolo di confronto che coinvolga tutte le professioni, forze dell'ordine, Prefettura e le stesse aziende, per garantire tutti insieme le migliori condizioni di sicurezza all'interno delle strutture sanitarie a tutela dei professionisti e degli stessi cittadini”.
"Solidarietà all'infermiere Alessandro, insieme con tutto il personale della medicina d'urgenza e al direttore generale Verdoliva, che rappresenta tutta la comunità dell'ospedale Cardarelli, viene espressa anche dal responsabile della Sanità del Movimento nazionale per la Sovranità, Daniele Masala mentre la consigliera regionale Pd Antonella Ciaramella parla di “gesto vile che obbliga tutti noi ad una seria e concreta riflessione. Al lavoratore ferito va la massima solidarietà e l’impegno concreto a trovare le misure giuste per fronteggiare l'inaccettabile rischio a cui sono esposti tutti coloro che lavorano nelle nostre strutture sanitarie. Medici e infermieri devono troppo spesso e con un senso di accettazione e rassegnazione generale rischiare la propria incolumità e a volte la propria vita mentre cercano di curare e salvare quella degli altri. A questo si aggiunge quello che è diventato un vero proprio costo aggiuntivo per la collettività: la medicina difensiva”.
Solidarietà riguardo all’increscioso episodio è giunta che da parte del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Napoli: “Questo ennesimo gravissimo episodio di violenza è la dimostrazione del degrado sociale che non è stato ancora del tutto sradicato dalle coscienze di alcuni cittadini. Neppure la disperazione e lo stato di indigenza sociale possono giustificare simili episodi, che vanno sicuramente perseguiti nelle sedi opportune, ma che, nel contempo, devono impegnare, ancor di più, la classe dirigente napoletana a fornire esempi positivi e moltiplicare gli sforzi per far accrescere il senso civico dei cittadini”.
Roberto Maraniello Segretario generale della Fials di Napoli dichiara: “Ė increscioso e ingiustificabile l'episodio che si ė verificato presso la Medicina d'Urgenza dell'Ospedale Cardarelli. Un infermiere, colpevole del solo fatto di essere lí, pur tra mille difficoltà, intento a garantire la salute, ė stato immotivatamente aggredito da un energumeno che ha colpito alla testa con un casco da moto. Occorre che non resti impunita questa vile e brutale aggressione. Esprimiamo – conclude Maraniello – la nostra massima solidarietà al collega aggredito. Quanto accaduto non rende giustizia agli operatori ed ad una struttura prestigiosa qual è il Cardarelli”.
E.M.