Nieddu al congresso della Sicob: “Di negata assistenza si muore molto più che di Covid”

Nieddu al congresso della Sicob: “Di negata assistenza si muore molto più che di Covid”

Nieddu al congresso della Sicob: “Di negata assistenza si muore molto più che di Covid”
Nella tavola rotonda dedicata al “Ssn e la sostenibilità economica: presente e futuro” organizzata per inaugurare il XXX Congresso della Società italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche, l’assessore alla Sanità fa il punto sulla situazione sarda: “La carenza dei finanziamenti è una delle prime criticità che stiamo cercando di affrontare insieme ad un altro importante problema, grave quanto quello della pandemia: quello della desertificazione dei presidi a causa della carenza di medici e specialisti”.

Nel recente XXX Congresso tenutosi a Cagliari dalla Società italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) è stata affrontata in apertura la discussione riguardo il “Ssn e la sostenibilita’ economica: presente e futuro”. Tema sostenuto da una tavola rotonda che ha visto partecipi Roberto Moroni (presidente dell’evento) e Marco Antonio Zappa (presidente Sicob), Nino Cartabellotta Presidente Fondazione GIMBE), Francesco Basile (Presidente SIC–Società Italiana di Chirurgia), Luca Busetto (Presidente SIO–Società Italiana Obesità), Massimo Chiarugi (Presidente SICUT–Società Italiana di Chirurgia d’Urgenza e Trauma), Nicola Di Lorenzo (Presidente Eletto IFSO-EC), Diego Foschi (Presidente CIC–Collegio Italiano dei Chirurghi), Pietro Forestieri (Presidente Emerito SICOB), Mario Guerrieri (Presidente SICE–Società Italiana di Chirurgia Endoscopica), Maria Grazia Carbonelli (Consigliere Nazionale ADI–Associazione Diabetologia Italiana), Mario Nieddu (Assessore dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale Regione Sardegna), Marco Scatizzi (Presidente ACOI–Associazione Chirurghi Ospedalieri). 

L’assessore della Sardegna è intervenuto sugli aspetti critici di quelli che sta affrontando oggi il nostro SSN, e di conseguenza il SSR sardo che non fa eccezione. “Alcuni aspetti vanno focalizzati – ha affermato l’esponente di Giunta -: la carenza dei finanziamenti è una delle prime cause che noi oggi stiamo cercando di affrontare insieme ad un altro grosso ed importante problema, quello della desertificazione dei presidi a causa della mancata programmazione ed imbuto formativo di cui abbiamo tutti visto e vissuto le conseguenze. Tra l’altro la programmazione è mancata in tutti questi anni prima, ma temo stia rischiando di mancare anche adesso”. 

“Se è vero che adesso non abbiamo abbastanza medici – ha avvertito l’assessore -, ne abbastanza specialisti nelle branche più carenti per difetto di programmazione a monte, oggi che abbiamo azzerato l’imbuto formativo, e parlo per la mia regione, finanziando solo con risorse regionali 260 borse di studio, considerando che quando mi sono insediato abbiamo visto che ne venivano finanziate 29, per comprendere il passo in avanti che pur abbiamo fatto, il problema sembra non dipendere solo dall’investimento di risorse. Proprio stamattina in un incontro che ho svolto con i direttori generali dei reparti di anestesia e rianimazione per la spartizione delle borse dell’ultimo concorso, mi è stato accennato che tra un paio di anni il numero degli anestesisti potrebbe raggiungere soglie elevate, più dei numeri richiesti, con la difficoltà che poi possano trovare occupazione. Così come invece va desertificata la branca in chirurgia poiché mi sono accorto non mi sono state richieste ulteriori borse di studio”.

“Tornando al discorso del finanziamento – ha sottolineato Nieddu -, quello proposto dal Governo, non è in grado nemmeno di coprire i costi maggiori dell’inflazione e delle maggiori spese sostenute dalle Regioni. Come le spese Covid erogate dalle Regione e mai riconosciute dal Governo. Questo è quello che bisogna dire. Se non c’è un intervento in termini di risorse importante da parte del Governo, è difficile poter anche pensare di riportare il SSN almeno ai tempi pre-Covid. E’ un sistema sanitario questo che sta andando avanti perché voi specialisti siete benedetti dalla nazione, perché lavorate con abnegazione, ed oltretutto con delle remunerazioni che vi ricordo, ed io lo comprendo poiché sono medico anch’io, siamo il personale sanitario meno pagato d’Europa. E quello sardo è il meno pagato d’Italia”. 

“E cosa stiamo chiedendo noi al governo – prosegue l’esponente di Giunta -, il finanziamento non solo del sistema sanitario ma anche delle risorse contrattuali che sono alla base delle remunerazioni. L’unico risparmio sano in sanità è la prevenzione. Il fatto di avere i cittadini in buona salute salute è anche risparmio. Non è il MEF che ci deve insegnare come risparmiare in Sanità. Siamo noi che dobbiamo essere ascoltati, e non lo siamo. E non lo siamo nemmeno in qualità di professionisti nel campo che nelle Regioni rappresentiamo. Se non si avrà la capacità di ribaltare questo tipo di politiche, i miglioramenti auspicati anche in Sanità andranno sempre più a rilento”. 

“Ricordo inoltre – conclude Nieddu – che anche dal punto di vista della gestione emergenziale il governo è completamente sordo. Ho fatto delle semplici richieste dettate dal buon senso comune. Abbiamo avuto in piena l’emergenza Covid, ma abbiamo ora un’emergenza sanitaria in corso dovuta alla carenza medici e specialisti. Altrettanto grave quanto l’emergenza pandemica. Nell’ultima conferenza Stato Regioni ho evidenziato un dato, alzando anche un po’ la voce. Dall’inizio della pandemia ad oggi sono 169 mila i morti in Italia per Covid. Anno 2021, solo di cancro, 183 mila. Di negata assistenza si muore molto più che di Covid”. 

Elisabetta Caredda

Elisabetta Caredda

30 Giugno 2022

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